PALERMO, 13 GIUGNO 2013 – Sembra di assistere a uno scontro fra organizzazioni di corrieri della droga, giocato a suon di telefonate anonime alla Questura di Palermo.
Fatto sta che gli uomini dell’Antidroga della Squadra Mobile di Palermo, guidati dal vice questore Stefano Sorrentino, hanno compiuto il secondo arresto in due giorni, stavolta di due “insospettabili”. Nel primo caso la telefonata era di un “anonimo palermitano”, stavolta invece a chiamare è stato il ben noto “anonimo napoletano” che per la nona volta ha segnalato nei dettagli l’obbiettivo da “colpire”.
In manette il palermitano Giuseppe Bonvissuto, sottufficiale dell’Esercito di 38 anni e Matronella Monaco, 44 anni, di Santa Maria Capua Vetere, vice presidente dell’associazione antiracket “S. Maria per la Legalità”.
“Anonimo napoletano” segnalava l’auto di “una specie di collega” proveniente da Napoli e forniva tutti i dati per identificare la vettura ed invitando ancora una volta i poliziotti a non sottovalutare l’informazione, esattamente come avevano fatto nelle occasioni precedenti.
I poliziotti hanno subito riconosciuto l’ignoto ma attendibile informatore che negli ultimi 2 anni ha telefonato in Questura altre 8 volte. La prima circa a metà giugno 2011, fornendo le indicazioni per arrestare un corriere e sequestrare 30 chilogrammi di hashish; la seconda e la terza volta alla fine dello stesso mese, quando grazie alle sue informazioni erano stati fermati altri 2 trafficanti con al seguito rispettivamente 1 chilo di cocaina e 6 di hashish.
La quarta volta nel dicembre 2011, quando due corrieri della droga vennero fermati e trovati in possesso di 40 chili di hashish. Poi nel gennaio 2012, quando vennero arrestati altri 2 corrieri con 54 chili di hashish e nell’aprile del 2012, quando venne arrestato un corriere con un carico di ben 2 quintali di hashish. Infine nel giugno del 2012 venne arrestato un trafficante romano con altro mezzo quintale di hashish nel marzo 2013, un altro corriere con 10 chili di hashish.
Scattavano, così, una serie di controlli effettuati con auto-civetta e con personale in borghese disseminati nei punti nevralgici di accesso alla città. Verso le tre di notte veniva individuata l’auto sull’autostrada Messina-Palermo, all’altezza dello svincolo di Villabate.
Fermato vicino alla rotonda di via Oreto, il guidatore si è subito qualificato come Caporal Maggiore dell’Esercito, e presentando la donna a suo fianco come la Vice Presidente dell’associazione Antiracket casertana, sperando di evitare i controlli. Ma scattava la perquisizione dell’auto dove, all’interno del telaio, erano nascosti 40 chili di hashish per un valore 400.000 Euro. I due sono stati rinchiusi all’Ucciardone e al Pagliarelli.