Catania, rapinatori in manette malgrado l’intervento di papà

di Redazione

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Catania, rapinatori in manette malgrado l’intervento di papà

| mercoledì 12 Giugno 2013 - 10:19

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CATANIA, 12 GIUGNO 2013 – I Carabinieri della Stazione Nesima e del Nucleo Operativo della Compagnia di Fontanarossa hanno fermato i responsabili di una rapina del marzo scorso.

 

I militari hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gianluca Stella, 39enne, Giuseppe Ventaloro, 27enne, già agli arresti domiciliari, Alessio Corsaro, 19enne, (nelle foto da sinistra verso destra) e M. E., 19enne, tutti catanesi, ritenuti responsabili della rapina messa a segno l’11 marzo scorso ai danni di una donna e di suo figlio mentre erano in auto a San Giovanni Galermo.

 

I ladri erano a bordo di uno scooter quando hanno aperto la portiera dell’auto per afferrare la borsa della donna. Il figlio della vittima ha tentato di fermare i delinquenti inseguendoli a piedi fino alla vicina Via Capo Passero dove è stato accerchiato ed è stato picchiato violentemente con calci e pugni al volto e al corpo.

 

I carabinieri hanno accertato che Corsaro e Marchese hanno bloccato le vittime impossessandosi degli effetti personali, mentre Ventaloro e lo Stella hanno atteso in via Capo Passero i due complici per aiutare a organizzare la fuga.

 

La colluttazione, sicuramente non prevista, si è però svolta vicino l’abitazione di Giovanni Ventaloro, padre dell’arrestato, il quale si era affannato a riportare la borsa in caserma, temendo che il luogo dell’aggressione potesse ricondurre gli investigatori alla responsabilità del figlio Giuseppe.

 

Preoccupazione inutile, considerato che il 19 marzo successivo entrambi sono stati arrestati, il primo per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione agli obblighi della sorveglianza speciale cui era sottoposto, in quanto sorpreso a bordo della sua autovettura mentre trasportava 220 grammi di marijuana, il secondo poiché, sebbene anch’egli sorvegliato speciale, non ha esitato a scagliarsi contro i militari tentando di favorire la fuga del figlio.

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