PALERMO, 11 GIUGNO 2013 – Improvvisazione, incompetenza, lentezza, approssimazione: c’è di tutto nella grottesca notte dello spoglio di queste elezioni amministrative 2013, tutt’altro che concluso ancora a metà mattinata di martedì.
Meno male che hanno funzionato le segreterie dei partiti, altrimenti sarebbe stato un disastro informativo. Se qualcuno non lo ricordasse, siamo già nel 2013 ed internet è ormai popolare da oltre una decina d’anni. È davvero sconfortante vedere rese complicate le cose più elementari.
La situazione più scoraggiante si è verificata soprattutto nelle grandi città. Se avessimo dovuto fare riferimento solo ai dati ufficiali avremmo lasciato pagina bianca fino alle 21.00, chiudendo la notte senza uno straccio di indicazione. Soltanto Ragusa – come spesso capita – ha fatto eccezione chiudendo in tempi ragionevoli lo spoglio delle schede per il sindaco. Catania, Messina e Siracusa per lunghi tratti hanno marciato al ritmo di una sezione all’ora.
Ciò significa che tutta la macchina si è inceppata. Dai seggi, agli uffici elettorali dei Comuni fino alle Prefetture e all’assessorato regionale Enti Locali. Il flop inizia poco dopo le 15 con i dati finali dell’affluenza alle urne che sono stati comunicati soltanto dopo le 17.
Già ieri pomeriggio dalla Regione confermavano che un ritardo di tali dimensioni non si era mai verificato. Il Comune di Messina ha addirittura scritto al prefetto Stefano Trotta per segnalare il ritardo e il fatto che intorno alle 19, su venti comunicazioni pervenute, soltanto due erano esatte. “È di tutta evidenza – affermano i dirigenti comunali – che l’attività di vigilanza e controllo dei dati pervenuti e, soprattutto, la rettifica degli stessi, ha comportato un ritardo ed una disfunzione del servizio”.
Anche oggi a Catania, Messina e Siracusa il conteggio lumaca prosegue senza scossoni mentre quasi tutti gli altri 139 comuni sono riusciti, dopo una lunga notte, a domare dati, cifre, preferenze di genere, fax guasti e rappresentanti di lista ipercontestatari.
Insomma, dall’ultimo scrutatore ai vertici del sistema elettorale siciliano, ognuno ha la sua buona dose di colpa. E come sempre accade in questi casi, tutti troveranno il modo di non assumersi alcuna responsabilità.