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Bankitalia, “Sicilia senza speranza? Risposta difficile da dare”. VIDEO

PALERMO, 10 GIUGNO 2013 – Sempre la stessa notizia dal mondo economico siciliano: continua ad diminuire l’occupazione. Sono, infatti, 131.000 i posti di lavoro andati in fumo in Sicilia, negli ultimi dodici mesi. 

 

Sono questi i primi dati esposti da Bankitalia, nel suo report semestrale sulla situazione economica siciliana. L’occupazione in Sicilia si è ridotta per il sesto anno consecutivo, registrando una diminuzione del 2,7 per cento, colpendo in prevalenza le fasce lavorative a bassa specializzazione.

 

Ma la condizione del lavoro più preoccupante è quella dei giovani siciliani. La disoccupazione, infatti, dei giovani tra 15 e 34 anni è cresciuta del 6 per cento, rispetto all’anno precedente, raggiungendo un livello di disoccupazione pari al 51 per cento dei giovani siciliani.

 

Un grave periodo di crisi senza ripresa, almeno stando alle parole dei dirigenti di Banca d’Italia, in Sicilia dove il Pil è calato del 2,7 per cento. I settori maggiormente colpiti dal trend negativo dell’economia sono quelli che fino ad oggi hanno in qualche modo trainato l’attività economica locale come il commercio, le costruzioni e la produzione industriale.

 

L’industria ha subito un calo del 4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Oltre al solito dato positivo sull’export di prodotti petroliferi, che hanno registrato un incremento del 21,2 per cento, le esportazioni siciliane hanno subito un pesante arresto. Infatti, le esportazioni di prodotti chimici si sono affermate con un decremento del 5,4 per cento, mentre i prodotti del settore agroalimentare sono diminuiti del 14,5 per cento. Ad aumentare, però, sono anche le esportazioni di apparecchiature elettroniche +54,3, mentre gli articoli farmaceutici vedono aumentare il dato delle esportazioni del 53,7 per cento.

 

 

 

 

Il settore delle costruzioni è in profonda crisi occupazionale e valoriale. Il calo dal 2006., infatti, è del 7,9 per cento sul valore aggiunto, mentre le compravendite di immobili sono diminuite del 27 per cento. Il settore dei Servizi è vittima di numerose dinamiche: ridotto il reddito disponibile delle famiglie siciliane, si riduce anche la spesa delle stesse causando dati negativi influenti, con una diminuzione della spesa del 13,7 per cento rispetto all’anno precedente. In particolare sono diminuiti gli acquisti di auto, motoveicoli, elettrodomestici, mobili, mentre è aumentato il dato degli acquisti relativi al mondo dell’elettronica.

 

Il turismo cresce del 2,8 per cento grazie all’affluenza di turisti nell’Isola comunque in rallentamento rispetto all’anno scorso, quando il dato toccava il + 5,4 per cento. Il turismo dall’Italia è diminuito del 2,6 per cento, mentre è aumentato del 6,8 per cento il tasso che registra il numero di turisti provenienti dall’estero.

 

“Siamo senza speranza? È una domanda dalla risposta difficile – ha detto il presidente della filiale di Palermo della Banca d’Italia, Giuseppe Arrica – dipenderà dalle strategie economiche a livello nazionale. La Sicilia non potrà farcela da sola”.

 

Sono in forte calo anche le richieste di credito finalizzate all’acquisto di case e agli investimenti. Per la prima volta dopo il 2006, l’anno scorso si è registrato un segno negativo delle richieste di credito ( – 0,8 per cento). Inoltre, è mancata anche la domanda di finanziamento da parte delle imprese per riuscire a sostenere gli impegni commerciali e sono un miliardo e settecento milioni i prestiti che sono entrati nella fase di insofferenza, un + 22 per cento rispetto al 2011.

 

In aumento, la raccolta di introiti da parte delle banche. Dato che ha ricominciato a crescere nel 2012 del + 3,6 per cento, rispetto al 2011. Il dato relativo alle obbligazioni è aumentato del 6,7 per cento.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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