Lo sciopero del Giornale di Sicilia. Nota del Cdr e replica degli Editori

di Redazione

» Cronaca » Lo sciopero del Giornale di Sicilia. Nota del Cdr e replica degli Editori

Lo sciopero del Giornale di Sicilia. Nota del Cdr e replica degli Editori

| sabato 08 Giugno 2013 - 18:28

Giornale di Sicilia, sciopero

PALERMO, 9 GIUGNO 2013 – Il Cdr del Giornale di Sicilia ha proclamato un giorno di sciopero: per questo motivo il quotidiano palermitano oggi non sarà in edicola. Uno sciopero che è sostenuto dal sindacato di categoria ma che segna una profonda spaccatura tra la redazione e gli editori che hanno replicato duramente.

“Il comitato di redazione è impegnato da anni in un serrato confronto con l’azienda e con grande responsabilità e buon senso ha firmato uno stato di crisi che ha prodotto 13 prepensionamenti e gravosi sacrifici per tutti i redattori”, spiega una nota. “L’azienda di contro non ha realizzato alcun piano di sviluppo e iniziative di rilancio”.

“L’unico segnale di novità è stata la riassunzione del condirettore pensionato Giovanni Pepi, a fronte di una ulteriore drastica riduzione di organico. Per contrastare questa politica – conclude il Cdr – che mortifica la redazione e rende il giornale sempre meno competitivo, il Cdr ha proclamato lo sciopero”.

 

Sulle motivazioni che hanno portato allo sciopero è intervenuta l’Assostampa: “Ancora una volta una azienda editoriale tende a scaricare i costi della crisi strutturale del settore sui giornalisti e sulla parte redazionale in genere. L’Associazione Siciliana della Stampa condivide pienamente le motivazioni che hanno portato allo sciopero indetto dai colleghi del Giornale di Sicilia, che trova le proprie ragioni nelle inadempienze dell’azienda rispetto agli accordi sottoscritti in base ai quali la via d’uscita individuata concordemente rispetto alla crisi dell’azienda comportava pesanti e onerosi tagli a carico della redazione ma, contestualmente, anche l’impegno dell’azienda a rilanciare il giornale investendo sulla professionalità dei giornalisti”.

“Ai sacrifici della redazione – prosegue la nota – non è corrisposto, invece, altrettanto impegno dell’azienda. Come è emerso proprio pochi giorni fa, al momento della presentazione del rapporto della Fieg sullo stato del settore editoriale in Italia, è impensabile superare l’attuale crisi scaricando i costi su una sola parte. Gli editori hanno chiamato i giornalisti a essere compartecipi di scelte che guardino avanti aprendo prospettive nuove di rilancio. I giornalisti non si sottraggono a questo impegno ma è assolutamente indispensabile, oltreché moralmente doveroso, che la parte editoriale compia fino in fondo ogni azione mirante alla ripresa”.

 

Sciopero insensato, invece, secondo gli Editori: “Questo sciopero proclamato dal comitato di redazione – scrivono in una nota – che vede astenersi dal lavoro giornalisti e dirigenti è talmente insensato da indurre gli Editori ad una ironia amara. Ringraziamo cdr, redattori e dirigenti per questo atto di forza che consente a noi un giorno di risparmio nel disavanzo di bilancio permanente che subiamo ( l’ultimo bilancio si è’ chiuso con un passivo che supera i quattro milioni, l’attuale si chiuderà con una perdita che sfiorerà i cinque, e siamo in rosso, di anno in anno, dal 2007)”.

“Non possiamo però non dispiacerci – prosegue la nota degli Editori – per i lettori che, sia pure in misura minore del passato (potendo ormai avere on line gratis quello che noi possiamo offrire a pagamento), vogliono ancora informarsi attraverso il nostro quotidiano. A loro diciamo che questa astensione dal lavoro è preoccupante perché esprime un atto di ostilità del tutto immotivato. Avremmo dovuto sostituire con una assunzione un cronista che si sarebbe assentato per soli dieci giorni, quando poteva essere benissimo sostituito, senza aggravio di lavoro per nessuno, come i dirigenti consultati dalla direzione hanno riconosciuto, da cronisti in organico e collaboratori esterni che ogni giorno scrivono sugli stessi argomenti di cui si occupa il giornalista assente. Peraltro si contesta con lo sciopero una procedura sostitutiva largamente applicata in questi anni che né questo Comitato di Redazione né i precedenti avevano contestato”.

“Vediamo così aumentare, insieme alla crisi, il massimalismo dei giornalisti, il che, lo diciamo con chiarezza, rende sempre più difficile la sopravvivenza dell’azienda. Di questa ostilità prendiamo atto. E saremo conseguenti. I rapporti con il comitato di redazione saranno ridotti alla misura minima che il contratto prevede. Ma rassicuriamo i lettori: faremo di tutto per difendere il bilancio dell’azienda, avendo come unico obiettivo la produzione di un giornale libero e di qualità, attuando con fermezza i risparmi possibili, operando su tutti i fronti dell’azienda, compreso l’organico dei giornalisti. Non si possono invertire risorse che non ci sono. Per questo terremo ferma la nostra linea. Resisteremo alla crisi fino in fondo. Ben sapendo che certi oltranzismi, come quello espresso oggi dai giornalisti, rendono tutto più difficile”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820