MENFI (AG), 5 GIUGNO 2013 – Si chiude oggi il tour siciliano di Beppe Grillo in vista delle elezioni amministrative di domenica e lunedì prossimi. L’ultima tappa è Menfi, in provincia di Agrigento, dove il leader del Movimento 5 Stelle sosterrà la candidatura a sindaco di Giovanni Argiroffi e ribadirà il suo impegno per cambiare l’Italia.
Grillo ricomincerà da dove aveva lasciato ieri, nel comizio di Riesi, ovvero dalla possibilità di raggiungere anche l’Europa: “Arriveremo anche dentro l’Europa e ridiscuteremo tutte le condizioni – ha detto Grillo – stare dentro o fuori dall’Euro? Lo deciderà un referendum e non un partito politico”.
Ma prima dell’Europa, il M5S è chiamato ad un grande esame di maturità: le amministrative 2013. “Dateci una maggioranza e cambieremo tutto – ha detto – Andremo al voto tra settembre e ottobre e non arriveranno a diciotto mesi”.
Qualcuno avrebbe parlato di una flessione dell’entusiasmo nei confronti del M5S, ma Grillo non vuole accettarlo e così urla al popolo: “Siamo noi la risposta”.
“L’obiettivo del Movimento 5 Stelle è quello di entrare in tutti i comuni dove lo stesso movimento abbia presentato una lista. Ovviamente non escludiamo sorprese, soprattutto a seguito dell’ottimo lavoro svolto dai nostri 14 deputati all’Ars”. Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri all’Assemblea Regionale Siciliana commenta il dato elettorale scaturito dal mini Tour di Beppe Grillo in Sicilia, in vista della imminente tornata per le amministrative nell’isola a sostegno dei candidati a sindaco ed al consiglio comunale, tra cui decine di donne.
Cinque giorni, 10 comuni visitati, decine di migliaia le persone nelle piazze. Numeri importanti che testimoniano come, nonostante il dato politico delle amministrative sia cosa diversa da quello per le nazionali, il Movimento 5 Stelle in Sicilia si confermi come soggetto politico in grado di raccogliere consensi da tradurre in proposta seria e concreta in ambito istituzionale.
Durante ogni incontro, Grillo, ha portato ad esempio il lavoro avviato dai 14 portavoce dell’Assemblea Regionale Siciliana che hanno tradotto in provvedimenti legislativi i punti cardine della campagna elettorale, quali l’abolizione delle province, l’istituzione di un fondo di microcredito per la piccola e media impresa alimentato anche dagli stipendi degli stessi parlamentari M5S, tagli ad auto blu e decine di provvedimenti in tema di salvaguardia ambientale.