ROMA, 4 GIUGNO 2013 – Il ministro dello sviluppo, Flavio Zanonato, prima di entrare alla Camera per riferire sul caso Ilva di Taranto ha dichiarato che: “La decisione è di convocare oggi il Governo per un decreto che preveda un commissariamento temporaneo dell’Ilva, che consentirà di gestire l’azienda attuando l’Aia e tutti i piani di risanamento”.
Nel suo intervento alla Camera, Zanonato, ha spiegato che nell’ipotesi di chiusura degli stanilimenti dell’acciaieria di Taranto l’impatto economico si potrà calcolare con una perdita di oltre otto miliardi di euro, imputabili all’incirca per sei miliardi nella crescita dell’export e per 1,2 miliardi per il sostegno al reddito, senza dimenticare il minore gettito in favore delle casse ddello stato di circa 500 milioni di euro. Il ministro ha inoltre aggiunto “Siamo consapevoli che il risanamento non può essere condotto con la necessaria convinzione da chi ha determinato l’allarme ambientale di cui stiamo discutendo e che mette a rischio tante persone”.
Anche il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, si è detto preoccupato per la difficoltà di trovare un punto di incontro tra la necessità di tutelare l’ambiente e quella di difendere i posti di lavoro. Orlando, ospite nel programma radiofonico di Radio1 “Prima di tutto”, ha spiegato che “i meccanismi messi in moto finora hanno funzionato solo parzialmente, per questo occorre affrontare la questione anche sul terreno normativo. La 231 prevede solo interventi di carattere sanzionatorio, non affronta le questioni di come va condotto l’impianto, di come va gestita la realtà in attesa che si arrivi a raggiungere gli standard previsti dall’autorizzazione”.