PALERMO, 31 MAGGIO 2013 – Due nuovi sequestri di tonno rosso sono stati eseguiti a Pantelleria e a Cefalù. Due tonnellate e mezzo di pesce, catturato illegalmente, sono state trovate a bordo di due pescherecci al largo di Pantelleria, altri mille chili al porto di Cefalù.
Le imbarcazioni fermate a Pantelleria, una della marineria di Palermo e una di Marsala, sono state intercettate da un pattugliatore d’altura del gruppo aeronavale di Trapani. A bordo c’erano 51 tonni, catturati illegalmente. È stato accertato che l’armatore avrebbe ceduto le proprie “quote tonno” per circa 400 mila euro ma le sue imbarcazioni continuavano a pescare illegalmente. I pescherecci sono stati accompagnati nel porto di Marsala dove sono state sequestrate anche le attrezzature da pesca.
L’altro sequestro è stato realizzato dai poliziotti della Squadra Nautica e del Commissariato di Cefalù. Il copione è quello ormai solito: intorno alle 4 un peschereccio si è avvicinato a fari spenti alla banchina, dove lo attendevano al buio due furgoni. Il pesce è stato velocemente caricato su uno dei due furgoni che si è subito diretto verso la statale 113 dove è stato fermato. A bord sei tonni, per un peso totale di una tonnellata, pescati illegalmente. Il pesce è stato sequestrato e, dopo i dovuti controlli, destinato in beneficenza. Il conducente del mezzo dovrà invece pagare un’ammenda di 4 mila euro.
Proseguono intanto i controlli sulle partite di pesce sospettate, in tutta l’Isola, di essere contaminate da istamina. L’Asp di Catania frena su eventuali allarmismi ma consiglia “di non acquistare e consumare tonno non conservato a temperatura di refrigerazione ovvero esposto per la vendita su letti di ghiaccio – spiega il Commissario Straordinario, Gaetano Sirna – perché ciò comporta lo sviluppo di microorganismi che liberano istamina, causa delle intossicazioni che hanno determinano decine di ricoveri a Palermo e due casi anche a Catania”.
Il direttore del Dipartimento Prevenzione Veterinaria Asp Catania, Emanuele Farruggia, precisa che “l’adeguata refrigerazione (intorno a 0°C) e la buona igiene sono accorgimenti fondamentali per il controllo dello sviluppo dei microrganismi produttori dell’enzima istidina-decarbossilasi e quindi della produzione di istamina. A tal fine è importante che tutti i protagonisti della filiera dei prodotti ittici rispettino la catena del freddo e le norme di buona produzione e manipolazione: dal momento della cattura, fino alla commercializzazione e trasporto, finendo con l’esposizione per la vendita al consumatore. Anche il cittadino deve essere allertato: è dunque importante, non solo fare un acquisto attento che valuti lo stato di freschezza del prodotto, ma adottare precauzioni per conservare inalterate le caratteristiche del pesce fino al momento del consumo. Si consiglia pertanto di evitare soste al sole dopo l’acquisto e di conservare il prodotto in frigo a temperature non superiori a 6°C”.