ROMA, 31 MAGGIO 2013 – Continua la caduta verso il basso degli indicatori sull’occupazione in Italia. Il nuovo record negativo è stato registrato nel primo trimestre del 2013.
Il tasso è, infatti, cresciuto dell’1,8 per cento rispetto al primo trimestre 2012. L’Istat ha rilevato quindi che il tasso di disoccupazione nel paese si è attesta al 12,8 per cento, l’istituto di rilevazione statistica ha inoltre precisato che un livello così alto di disoccupazione non si registrava dal 1977.
E non sono più confortanti le rilevazioni su base mensile. Il tasso di disoccupazione di aprile si attesta al 12 per cento, in aumento dello 0,1 per cento rispetto a marzo. Secondo l’Istat nel mese appena trascorso ha visto crescere le fila dell’esercito dei disoccupati arrivare a quota 3 milioni, raggiungendo la soglia di 3 milioni e ottantatremila unità. L’aumento rilevato è dello 0,7 per cento rispetto a marzo e del 13,8 per cento in riferimento al 2012.
Ma il dato più preoccupante sembra essere quella della situazione occupazionale dei giovani italiani. Sono il 41,9 per cento dei giovani tra i 14 e i 24 anni ad essere senza lavoro. Anche questo dato scala tutte le classifiche storiche degli ultimi 36 anni. Per le giovani donne del sud Italia il tasso di disoccupazione tocca il picco massimo del 52,8 per cento. Il dato complessivo parla di 696.000 unità di giovani tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro: circa 65.000 in più rispetto al 2012, un numero pari all’11,5 per cento della popolazione di questa fascia di età.
Ad aprile, sempre secondo quanto rilevato dall’Istat, gli occupati sono 22 milioni 596 mila, in calo dello 0,1 per cento rispetto a marzo e dell’1,6 per cento su base annua. Il tasso di occupazione, quindi, è pari al 56 per cento della popolazione, in calo di 0,1 punti percentuali nel confronto rispetto al mese precedente e di 0,9 punti rispetto all’anno scorso.
La disoccupazione è in crescita sia per la componente femminile che quella maschile. Il tasso di disoccupazione femminile cresce fino al 13, 9 per cento mentre quello maschile tocca il 13, 9 per cento. Nella divisione territoriale il Nord vede l’indicatore sulla disoccupazione passare dal 7,6 per cento del primo trimestre 2012 all’attuale 9,2 per cento. Il centro è passato dal 9,6 per cento all’11,3, mentre il sud ha raggiunto il 20,1 per cento.