PALERMO, 31 MAGGIO 2013 – Antonio Di Pietro è stato condannato per diffamazione ai danni dell’ex presidente della Regione Totò Cuffaro a una pena simbolica di seimila euro.
È la decisione della prima sezione Civile del Tribunale di Palermo che riguarda l’ormai famoso intervento del giovane democristiano Cuffaro nella trasmissione in ricordo di Libero Grassi realizzata il 26 settembre del 1991.
Una staffetta fra Samarcanda di Michele Santoro in diretta dal Teatro Biondo di Palermo e il Maurizio Costanzo Show. Sul palco anche il giudice Giovanni Falcone. L’intervento di Cuffaro a difesa del suo partito finì dopo molti anni, nel 2007, su YouTube con titoli che sostenevano che Cuffaro avesse in quell’occasione “attaccato Falcone”.
Uno dei video, “linkato” dall’allora segretario nazionale di Italia dei Valori Antonio Di Pietro, scatenò una lunga serie di commenti a dir poco feroci nei confronti di Cuffaro. Da qui, nel 2009, l’esposto prima contro anonimi e poi contro l’ex pm di “Mani Pulite”. Il Tribunale ha adesso deciso che dai video non si evince un attacco diretto di Cuffaro a Falcone.
Per gli avvocati dell’ex presidente della Regione, attualmente in carcere a Regina Coeli, Cuffaro ha accolto con soddisfazione la sentenza ricordando il “profondo rispetto” che ha sempre avuto per il giudice ucciso dalla mafia.