PALERMO, 30 MAGGIO 2013 – Nuova intimidazione a Vincenzo Liarda, il sindacalista della Cgil, responsabile per le Madonie, impegnato nella battaglia per il riuso sociale del feudo “Verbumcaudo” a Polizzi Generosa, bene confiscato al boss mafioso Michele Greco.
Una busta contenente polvere da sparo, proiettili e una lettera minatoria è stata trovata questa mattina sotto la porta dell’abitazione di campagna di Vincenzo Liarda, nei dintorni di Polizzi Generosa. Il nuovo atto intimidatorio, il ventunesimo ai danni di Liarda, è stato reso noto da Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, secondo cui “il reiterarsi di intimidazioni a Vincenzo Liarda è una ulteriore dimostrazione che in quest’area della Sicilia c’è ancora tanto da fare sul fronte della lotta contro la mafia. Tutto il gruppo dirigente della Cgil esprime solidarietà e sostegno a Liarda, che non è solo nelle sue battaglie ma con tutti noi”.
Stamattina Liarda si era recato in campagna assieme alla sua tutela e ad un muratore, per effettuare dei lavori di riparazione nella casa danneggiata da un incendio nel marzo di un anno fa. La busta, lasciata sotto la porta, è stata rinvenuta dagli stessi carabinieri presenti e sottoposta alle indagini di rito. La lettera è indirizzata a Liarda e alla sua famiglia e si fa riferimento ai suoi movimenti e al ruolo avuto in quella zona.
“Come sempre – aggiunge Pagliaro – la nostra organizzazione non si lascerà intimorire e non arretrerà. Rivolgo un invito alle istituzioni preposte – conclude – al massimo impegno possibile in un territorio dove ancora la mafia esercita un peso che per il bene di tutta l’isola deve venire meno”.
“È drammatico assistere a questo stillicidio – dice il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà –. Sono ormai decine gli atti di intimidazione giunti in questi tre anni, anche piuttosto gravi, nonostante il livello di tutela nei confronti del nostro dirigente si sia alzato. Contemporaneamente a Polizzi si è registrato anche un evento importante: lo scioglimento del Comune e il suo commissariamento straordinario per questioni di mafia. Questo non può che significare che avevamo ragione a denunciare che nel territorio continua a essere invasiva la presenza della mafia, anche oggi, nonostante il commissariamento”.