PALERMO, 27 MAGGIO 2013 – È qui la festa? A guardare la folla che si è accalcata sui gradoni della Facoltà di Scienze della Formazione si direbbe proprio di sì. Jovanotti, per i suoi 25 anni di musica, sbarca a Palermo per presentare il suo nuovo tour e incontrare gli studenti che lo accolgono in massa.
Prima di incontrare le migliaia di giovani che sono accorsi per salutarlo e, magari, porgergli qualche domanda, Lorenzo Cherubini risponde ai giornalisti e parla del suo nuovo tour, che farà tappa a Palermo il prossimo 6 luglio. “Sarà una figata”, promette il cantautore toscano. “Mancano ancora una decina di giorni di prove per definire al 100% tutto lo spettacolo, ma sta venendo fuori qualcosa di straordinario”.
A chi gli chiede cosa è cambiato in questi 25 anni di musica risponde: “Sono rimasto quello di 25 anni fa ma con 25 anni di più, quindi è cambiato tutto per non cambiare nulla”. Ma poi ammette: “All’inizio pensavo meno al testo e mi concentravo solo sul sound e sul ritmo. Con il tempo il messaggio è diventato importante”. Proprio sui contenuti sottolinea: “In questo momento l’hip hop è l’unica forma di canzone d’autore legata alla realtà. Mi piace molto Clementino. Fabri Fibra? È bravo”.
E su Palermo dice: “Questa città per me è indimenticabile, fa parte della mia crescita politica, sociale e sentimentale. La strage di Capaci è uno di quei momenti che ricordi esattamente dov’eri quando è accaduto. Ricordo che ha scosso la mia vita, mi ha fatto entrare nella fase adulta. Sapevo di voler dire la mia, di voler essere coinvolto. Scrissi una canzone (“Cuore”, ndr). Ma a Palermo sono legate anche le mie prime serate da deejay e da cantante. Ho la Sicilia nel cuore”.