Regione, giornalisti licenziati dall’Ufficio Stampa: chiesto il parere della Corte Costituzionale

di Redazione

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Regione, giornalisti licenziati dall’Ufficio Stampa: chiesto il parere della Corte Costituzionale

| venerdì 24 Maggio 2013 - 13:25

felice arena

PALERMO, 24 MAGGIO 2013 – Il magistrato del Tribunale di Palermo Paola Marino, che si occupa del ricorso di Gregorio Arena e Giancarlo Felice per il reintegro all’Ufficio stampa della Presidenza della Regione, chiede l’intervento della Corte Costituzionale.

 

Il giudice ha deciso di chiedere un parere alla Consulta per verificare la legittimità costituzionale delle procedure con cui i due giornalisti furono assunti. Esisterebbero, infatti, delle possibilità di essere assunti nella pubblica amministrazione con procedimento diverso dal concorso pubblico, esattamente come avvenuto ai due giornalisti. “La nostra vittoria è rinviata – dice Gregorio Arena – ma la Regione oggi ha perso”.

 

Secondo il legale dei due giornalisti, Gaetano Armao, sia nel caso di accoglimento che di rigetto per i due giornalisti si potrà parlare di un successo: nel primo caso con il reitegro nel posto di lavoro, nel secondo con l’attivazione delle pratiche per il riconoscimento di un risarcimento, dovuto poichè i due giornalisti sono stati trattati per oltre vent’anni come dipendenti pur non essendolo.

 

 

La vicenda dell’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione si trascina da mesi, dopo il licenziamento da parte del governatore Crocetta dei 21 giornalisti in servizio. Licenziamenti sui quali più volte sono intervenuti l’Ordine e il sindacato. Un mese era partita anche fa anche una diffida formale nei confronti del Presidente della Regione, accusato di avere “creato un ufficio stampa alternativo e parallelo che nel frattempo ha già diramato decine di comunicati stampa con la firma del governatore e inviati dalla sua stessa mail”.

 

Accuse oggi rilanciate da Gregorio Arena: “Ha in mente un chiaro disegno di eliminazione della trasparenza e dell’informazione. La comunicazione del Palazzo è gestita da persone non competenti che passano soltanto i messaggi gestiti e codificati dal ‘megafono’ del governatore. Per non parlare del danno erariale che hanno creato alle casse della Regione nel momento in cui dovranno risarcirci”. A Felice, infatti, secondo i calcoli dell’avvocato Armao sulla base del contratto di lavoro spetterebbe un risarcimento pari circa a 245 mila euro. Più oneroso il rimborso per Gregorio Arena a cui dovrebbe essere versata, per via anche dell’aggravante del licenziamento all’estero, una somma pari a circa 800 mila euro.

 

 

 

 

 

 

 

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