PALERMO, 23 MAGGIO 2013 – Cosa vorresti scrivere a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, se potessi mandargli un messaggio. Centinaia di ragazzi hanno immaginato di inviare i loro pensieri ai due magistrati uccisi dalla mafia scrivendoli su un enorme telo bianco che li ha accolti al Villaggio della legalità allestito nel Parco Ninni Cassarà di Palermo.
Frasi in italiano, in francese, in arabo, il cui solo intento è quello di dire “noi ci siamo, noi combattiamo, noi ricordiamo”. Ragazzi che erano ancora in fasce nel 1992, ma che sono cresciuti sapendo di non dover dimenticare quanto i più grandi gli hanno raccontato, per costruire per se stessi un mondo migliore, libero dalla mafia. Non a caso, sul telo compare soprattutto la parola “mafia” con una grossa X disegnata sopra, quasi a volerla con un gesto così semplice cancellare dalla faccia della terra.
Gli studenti, arrivati oggi a Palermo da tutta Italia con le navi della legalità, si sono riuniti in una grande festa al Parco Cassarà di viale delle Scienze, dove, tra musica, giochi e divertimenti di ogni genere, stanno dimostrando la loro voglia di partecipazione e cambiamento.
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Foto di Adolfo Colli