PALERMO, 23 MAGGIO 2013 – Un “silenzio rumoroso” quello intonato alle 17:58 in punto davanti all’albero Falcone per le migliaia di persone, di studenti, riuniti, nella stessa commozione, per ricordare il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta, uccisi nel 1992 dalla mafia.
Sono arrivati puntuali sotto l’albero Falcone in via Notarbartolo a Palermo i due cortei di studenti partiti uno dall’Aula Bunker dell’Ucciardone, l’altro da via D’amelio, dove si erano ritrovati per porgere il loro saluto all’altro magistrato ucciso nel 1992 dalla mafia, Paolo Borsellino. Cortei coloratissimi nel quale spiccano le bandiere di Libera, le magliette della Fondazione Falcone, palloncini, tricolori, i cappellini delle centinaia di studenti venuti da tutta Italia con le navi della legalità. Il corteo che ha preso le mosse dall’Aula Bunker dell’Ucciradone ha attraversato via Autonomia siciliana al ritmo della canzone “Cento passi” dei Modena City Ramblers.
Quando i due cortei si sono incontrati in via Notarbartolo, davanti al palazzo dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, un applauso è partito spontaneo e gli studenti hanno iniziato a cantare l’inno della legalità. Uno spettacolo a cui hanno assistito anche i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Sul palco, Grasso ha elencato i nomi delle vittime della strage di Capaci e di via D’Amelio; per ogni nome, la folla commossa ha lanciato al cielo urla e applausi. La sorella del giudice Falcone ha quindi letto dal palco a tutta la folla riunita sotto l’albero il messaggio di saluto del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Anche il premier Enrico Letta ha raggiunto Palermo per partecipare alla messa in memoria delle vittime della strage di Capaci nella cappella dell’Istituto Cei di via Piersanti Mattarella. “L’impegno mio, nostro, senza quartiere – ha detto il primo ministro – è per una lotta alla mafia con nuove leggi, con un nuovo impegno che metteremo in atto. Perché la mafia purtroppo ancora esiste e dobbiamo batterla definitivamente”.
Tra gli artisti presenti alla commemorazione c’era anche l’attore Giorgio Tirabassi, che ha interpretato il giudice Borsellino in una fiction per la tv e ha dedicato un pensiero anche alla moglie di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, scomparsa anche lei, con il marito e gli agenti della scorta nella strage del 1992. “Starà accanto al suo uomo per sempre – ha detto Tirabassi. – Loro non sono fuggiti perchè la lotta alla mafia deve essere combattuta da tutti. ‘La gente fa il tifo per noi’ diceva Falcone”.
Ai balconi il gradito ritorno dei lenzuoli antimafia, che salutano il passaggio dei giovani. Nati nel 1992, all’indomani delle stragi, da un’idea della scrittrice e giornalista de “L’ora”, Giuliana Saladino, i lenzuoli antimafia erano il segno dello sdegno di una città ferita dalle bombe. Oggi c‘è parecchio vento a Palermo, ma questo non ha intralciato l’entusiasmo e i cori del corteo. “L’Italia è nostra e non di Cosa nostra!”, urlano i ragazzi camminando, proprio come nella canzone dedicata a Peppino Impastato.
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Foto di Adolfo Colli
http://www.youtube.com/watch?v=vleAube0NVk
http://www.youtube.com/watch?v=p6xdFERdRZ4
http://www.youtube.com/watch?v=462IZjH8oVw
http://www.youtube.com/watch?v=qK7rL1kxCAo