PALERMO, 22 MAGGIO 2013 – I laboratori d’analisi siciliani convenzionati con il sistema sanitario regionale sono in stato di agitazione e dal primo giugno minacciano di non erogare prestazioni in convenzione ma solo dietro il pagamento dell’intero importo.
Nella riunione che si è svolta a Caltanissetta i responsabili delle principali sigle sindacali si sono detti pronti a uscire dal sistema sanitario e hanno anche indetto una manifestazione di protesta per lunedì 3 giugno davanti alla sede dell’assessorato regionale della Salute.
La richiesta avanzata all’assessore Lucia Borsellino è quella di ritirare il recente decreto con cui viene recepito il decreto nazionale che porta la firma dell’ex ministro della Sanità Balduzzi con cui vengono riviste – al ribasso – le tariffe delle prestazioni sanitarie.
La polemica si è riaccesa alcuni mesi fa, dopo la decisione del Cga che ha ritenuto non corretta l’applicazione del cosiddetto “tariffario Bindi” – più favorevole ai laboratori – imponendo di fatto all’assessorato il recupero delle somme in più versate negli ultimi cinque anni. Un salasso, per i laboratori, di circa 150 milioni di euro.
Adesso l’applicazione del nuovo tariffario imposto a livello nazionale crea ulteriori motivi di frizione. I laboratori agitano anche lo spettro del licenziamento di centinaia di dipendenti dei centri convenzionati e sostengono di non poter reggere quest’ulteriore penalizzazione, dal canto suo l’assessorato ha le mani legate perchè, essendo la Sicilia regione sottoposta a Piano Operativo, non ha margini di manovra.