CALTANISSETTA, 22 MAGGIO 2013 – Adesso è ufficiale: l’oggetto rosso ripreso in via D’Amelio dai vigili del fuoco è un parasole per auto che si trovava dentro ad una delle blindate della scorta di Borsellino e non la famosa agenda di Paolo Borsellino.
Il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, ha reso note le risultanze ufficiali della perizia da lui richiesta alla Polizia scientifica di Roma. Il referto, come preannunciato, è stato trasmesso stamattina ai pm che si occupano della strage del 19 luglio del 1992.
La perizia si basa su tre foto “incrociate” dagli esperti con i fotogrammi del filmato e che confermano che l’oggetto era il parasole utilizzato in quei momenti per coprire il corpo della povera Emanuela Loi.
La Procura ha identificato anche l’agente ripreso mentre sposta il parasole per coprire il cadavere della collega e che era stato indicato erroneamente come un possibile responsabile della sparizione dell’agenda.
“Si è trattato di un clamoroso errore giornalistico ma non ritengo che dietro ci sia un tentativo di depistaggio”. Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, in una conferenza stampa.
“Abbiamo ristabilito la verità in 48 ore – ha aggiunto – identificando e interrogando il poliziotto che con il piede aveva spostato il parasole per coprire i poveri resti dell’agente Emanuela Loi. Poi – ha spiegato Lari – abbiamo recuperato le foto originali della polizia scientifica e abbiamo avuto così la certezza che non fosse l’agenda”.