PALERMO, 22 MAGGIO 2013 – Centesimo trapianto di polmoni all’Ismett di Palermo. Un traguardo che sottolinea il lavoro svolto dal polo d’eccellenza all’avanguardia, fiore all’occhiello della sanità siciliana.
Il programma è stato avviato nel giugno del 2005 insieme con un’attività di chirurgia toracica e di ricerca. Durante questi sette anni sono stati eseguiti trapianti dei soli lobi polmonari, trapianti pediatrici, interventi combinati fegato-polmone, anche con sistemi di circolazione extracorporea a supporto alla respirazione artificiale. Nel 2007 è stato effettuato il primo trapianto di polmoni al mondo in un paziente HIV positivo.
Il centesimo paziente a ricevere l’organo è un uomo di 62 anni, affetto da insufficienza respiratoria terminale secondaria causata da un enfisema polmonare e in attesa da marzo del 2009. Il polmone è arrivato da un donatore deceduto nell’Ospedale Civile di Pescara. L’uomo al momento è ancora ricoverato ma le sue condizioni sono buone ed è in fase di ripresa clinica.
“Il trapianto di polmone rappresenta una cura di successo per molti pazienti con insufficienza respiratoria terminale” ha dichiarato Alessandro Bertani, responsabile della Chirurgia toracica e del programma di trapianto polmonare di Ismett. “Tuttavia i tempi di attesa per un polmone possono essere anche molto lunghi, come evidenzia il caso del centesimo paziente trapiantato, a causa del numero relativamente basso di polmoni utilizzabili dai donatori disponibili”.
In totale dall’inizio dell’attività in Ismett sono stati realizzati 1.382 trapianti, dei quali 841 di fegato (compresi di 107 da vivente e 17 combinati fegato-rene), 310 di rene (di cui 140 da vivente e 9 combinati rene – pancreas), 100 di polmone (compreso un combinato fegato-polmone, 110 di cuore (compresi di due trapianti combinati cuore-rene), 4 di pancreas.
“Questo importante traguardo viene raggiunto in un momento in cui Ismett, per ovviare alla carenza di donatori di polmone sta per avviare nuove importanti attività: il ricondizionamento di organi marginali e il trapianto di polmoni da donatore vivente”, ha commentato Bruno Gridelli, direttore dell’Ismett, e aggiunge: “Questi due programmi hanno l’obiettivo di ridurre la mortalità dei pazienti che attendono un trapianto: un problema che rimane drammatico in tutti i centri di trapianto in Italia e all’estero”.