ROMA, 22 MAGGIO 2013 – Anche la medicina estetica divide l’Italia. Al sud, infatti, trionfa la tecnica del peeling, che invece, è meno utilizzata al nord, dove tra i trattamenti preferiti dalle signore ci sono quelli con tossina botulinica e filler, una sostanza “riempitiva” che viene iniettata nella pelle.
Il peeling, anche noto come scrub o gommage, è un trattamento estetico che aiuta a eliminare le cellule morte che si depositano sulla pelle, concentrandosi in particolare su alcuni punti del corpo, come i talloni, le ginocchia, i gomiti, i polsi, i glutei o gli avambracci, dove maggiormente si avverte la rugosità e l’ispessimento che caratterizza la pelle. In questi punti specifici la pelle appare anche opaca e poco luminosa proprio a causa del mancato ricambio cellulare: infatti, se le cellule morte non vengono eliminate, la pelle apparirà opaca, ispessita e disidratata.
A rivelarlo è il Collegio Italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica, la massima autorità in materia, sulla base delle richieste pervenute dai loro pazienti. Nelle zone centrali e in particolare nel Lazio si registra un aumento considerevole delle richieste di trattamenti anti-cellulite (25%) rispetto ai filler, che rimangono in ogni caso ancora al primo posto della classifica con il 28% delle richieste delle pazienti laziali.
La tossina botulinica è ai piedi del podio con il 22%, seguita dal peeling cutaneo, che sta riscuotendo un notevole successo e ha registrato un aumento del 15%. Chiudono il laser resurfacing, una tecnica laser per il ringiovanimento del viso (10%) e la rimozione dei tatuaggi (1%), trattamento poco richiesto, effettuato in particolare da chi vuole “liberarsi” di un ricordo o per chi cerca di avere più possibilità nei colloqui di lavoro.