PALERMO, 20 MAGGIO 2013 – Dal Salone del libro di Torino si torna pieni. Pieni di riflessioni, pieni di domande, pieni di dubbi e di speranze. Si torna anche un po’ malinconici e sognanti, in un mix di insicurezza e curiosità che terrà compagnia fino alla prossima edizione.
Camminando tra gli stand è un continuo guardarsi intorno, nella speranza di non perdersi nulla, un titolo, un autore, una nuova realtà editoriale, una curiosità. Ti lasci trasportare dall’amore per i libri, dalla passione degli addetti ai lavori, dalla cura delle esposizioni. E ti senti piccolo e quasi inerme. Piccolo davanti alla quantità di libri esposti, decine di migliaia di volumi che fanno bella mostra di sé. Inerme davanti alla consapevolezza che esiste un sapere così vasto al quale non avrai mai accesso. E di certo, non (solo) per mancanza di volontà.
Capisci anche che prima di arrivare alla cassa, ti sei mosso tra un infinità di scelte possibili e che quello che cattura la tua attenzione determina chi sei e che inevitabilmente esclude qualcos’altro. Quasi subito ti chiedi se hai fatto la scelta giusta ma la risposta potrà arrivare solo alla fine del libro. Così è la vita.
Quello che più mi ha colpito sono stati i bambini. Con la loro semplicità e la loro energia hanno avuto un’occasione in più per dire che sono pronti per esplorare il futuro. La fiera dedica loro spazi molto curati, mostre, laboratori creativi di tutti i tipi e loro rispondono con sorprendente fame di conoscenza.
Tantissimi erano intorno all’idolo del momento, Peppa Pig, la maialina che adora saltare su e giù nelle pozzanghere di fango e giocare con la sua migliore amica Suzy Pecora alle fate e alle principesse, presenza costante nelle top ten dei libri più venduti. Tutti in fila ad attendere un abbraccio 100% acrilico, felici con i loro libri in mano. Altri mangiavano il panino portato da casa a terra o nelle poltroncine fatta con i cartoni, ognuno con un libro accanto aperto, in compagnia di pirati, dinosauri, ma anche principesse, ballerine e fate. I più grandi curavano il blog della fiera, usando il computer con la naturalezza che noi non avremo mai, nemmeno dopo l’ennesimo corso di informatica. Alcuni genitori dovevano contenere la loro curiosità, limitando gli acquisti che si moltiplicavano passo dopo passo.
È stato bello vedere come un mercato che continuiamo a definire in crisi punti su di loro, incentivi la loro crescita, stuzzichi la loro fantasia e incoraggi a crescere con le parole. E ancora più bello è stato vedere la loro risposta entusiasta.
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