PALERMO, 17 MAGGIO 2013 – I carabinieri del Ros hanno sequestrato beni per un valore di circa 2.5 milioni di euro riconducibili ad Aldo Madonia, dell’omonima famiglia mafiosa del mandamento di Palermo-Resuttana.

Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Palermo, sezione misure di prevenzione, su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Il sequestro scaturisce dalle indagini condotte nei confronti del mandamento palermitano di Resuttana, che avrebbero documentato il ruolo di vertice della famiglia Madonia nelle strategie di Cosa nostra.

Aldo Madonia, dopo l’arresto del 5 dicembre 2008 per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni, è stato recentemente condannato a sette anni, nell’ambito del processo Rebus, pena che sta scontando nel carcere di Melfi.

Le indagini, in particolare, hanno fatto luce sul ruolo di Aldo Madonia nella direzione della cosca mafiosa di Resuttana e nella gestione degli affari di famiglia e del patrimonio illecitamente accumulato. L’uomo, secondo gli investigatori, sarebbe stato il principale destinatario delle disposizioni impartite dai fratelli detenuti, nonchè punto di riferimento dei diversi “reggenti” che si sono succeduti alla guida  della “famiglia”. In tale ambito, è emersa la scelta dei vertici storici della cosca di mantenere in posizione “riservata” Aldo Madonia, per tutelarlo dalle attività investigative e garantire così il controllo dell’organizzazione. 

Al boss di Cosa nostra ed alla moglie Carla Cottone sono stati sequestrati un appartamento in via Olivella, a Palermo; un deposito in via Musotto, a Palermo; una villa in contrada Macarese a Custonaci, nel trapanese; due polizze vita dell’importo complessivo di 500 mila euro; fondi comuni di investimento, libretti di risparmio postale e conti correnti bancari.