PALERMO, 17 MAGGIO 2013 – Nella Giornata internazionale contro l’omofobia le parole di solidarietà e impegno sono tante. Arrivano dal presidente della Repubblica, dai presidenti di Camera e Senato, dai rappresentanti delle Istituzioni a tutti i livelli. “Speriamo, però, che non restino soltanto parole”, dice Titti De Simone.
La coordinatrice del Palermo Pride sa, infatti, che in queste occasioni gli annunci e le manifestazioni di solidarietà, per una vita senza diritti, come quella che vivono gli omosessuali, sono molti. Ma il fatto che arrivino ogni anno, puntuali nello stesso giorno, è la prova che, alla fine dei conti, non segue poi ai proclami un reale impegno per migliorare la vita di chi è costretto a nascondere nell’ombra la propria identità. “Mi auguro – dice De Simone – che non passi un’altra giornata contro l’omofobia senza che l’Italia abbia una propria legge in materia. Non ci sono più scuse, tra Pd, Sel e Movimento 5 Stelle, in Parlamento i numeri si possono trovare”.
Un’esortazione che l’ex parlamentare ha portato all’incontro che si è svolto oggi al Senato, alla presenza dei presidenti delle Camere, Piero Grasso e Laura Boldrini, e del ministro per le Pari opportunità, Josefa Idem, a cui Titti De Simone ha consegnato un invito per venire a Palermo nel giorno del Pride. “La condanna dei fenomeni di violenza non basta – ha detto Idem – bisogna agire con determinazione”. E il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio ha rivolto “un pensiero a quei giovani che per la loro identità hanno subito odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi”.
De Simone e gli altri rappresentanti delle associazioni Lgbt hanno anche chiesto una legge per il riconoscimento delle coppie di fatto, comprese quelle composte da due persone dello stesso sesso. Intanto, alla Camera, 221 su 630 deputati hanno firmato un disegno di legge contro l’omofobia che ha l’obiettivo di inserire la discriminazione sull’orientamento sessuale all’interno della legge Reale-Mancino, proprio quella legge che punisce l’istigazione all’odio razziale, etnico e religioso. Ivan Scalfarotto, Alessandro Zan e Irene Tinagli sono stati i primi a firmare la proposta.
“Spero che parteciperanno in tanti al Pride perché è una festa bellissima”, ha detto Titti De Simone.