PALERMO, 16 MAGGIO 2013 – Torna all’attenzione dell’Assemblea regionale siciliana la questione di Almaviva, il call center di Palermo che rischia la chiusura per via della mancanza di una sede adeguata dove riunire i 6 mila dipendenti.
La commissione Attività produttive dell’Ars ha affrontato, nel corso di un’audizione, la vicenda, incontrando i rappresentanti delle parti. La problematica riguarda, in particolare, la sede di via Cordova, dove lavorano circa 2 mila operatori: essendo ormai prossima la scadenza del contratto di affitto dell’immobile, ovvero il 30 giugno, l’azienda potrebbe finire con il delocalizzare l’attività, licenziando il personale.
Una possibile soluzione, che incontra l’interesse da parte dell’azienda, sarebbe l’utilizzo, a fronte di un canone d’affitto, dell’edificio ex Tim di viale Regione Siciliana che, opportunamente riqualificato, potrebbe non solo garantire l’attività già esistente ma costituire un polo di sviluppo per l’Ict nel capoluogo siciliano. L’edificio è nella disponibilità dell’amministrazione regionale poiché è un bene sequestrato alla ex immobiliare Strasburgo, nell’ambito di un’inchiesta antimafia.
Nel corso dell’audizione, è stato inoltre rilevato come risulterebbe opportuno e urgente un apposito intervento legislativo che, tramite agevolazioni fiscali (Irap), incentivasse le aziende a mantenere e rafforzare la base occupazionale in Sicilia.
“È essenziale – dichiara il vicepresidente della Commissione, Totò Lentini, del movimento “Articolo 4″, fondato da Lino Leanza – che il governo regionale agisca, in sinergia con l’Agenzia che gestisce i beni confiscati alla mafia, perché si trovi una soluzione che salvaguardi i posti di lavoro e le prospettive di sviluppo. Sarebbe inaccettabile che per inerzie ed ottusità burocratiche Palermo e la Sicilia dovessero vivere l’ennesimo dramma sociale: il governo agisca immediatamente e metta in campo una strategia efficace a difesa dei posti di lavoro”.
Nel video, l’intervista al sindacalista della Uilcom, Fabio Fidone: