PALERMO, 15 MAGGIO 2013 – Maxi-sequestro da oltre 16 milioni di euro della Dia tra Palermo e Catania . Tra i beni sequestrati c’è la catena di negozi di pelletteria e abbigliamento “Bagagli“, che ha vari punti vendita a Palermo, nella provincia del capoluogo siciliano e a Catania, perché ritenuta riconducibile a un boss mafioso della famiglia di Palermo centro, Salvatore Milano, 60 anni, e a un suo prestanome, Filippo Giardina.
Oltre alle quote aziendali della “Bagagli srl” e “Bagagli sas”, il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo presieduta da Silvana Saguto su richiesta della Procura formulata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dal sostituto procuratore Dario Scaletta, ha riguardato 44 immobili, comprendenti appartamenti, magazzini e terreni, un negozio di tabacchi, tre auto, una moto di grossa cilindrata, uno yacht di circa 20 metri di lunghezza e 26 rapporti bancari, per un valore complessivo superiore ai 16 milioni di euro.
Le indagini sono partite dalle dichiarazione di alcuni pentiti che hanno raccontato come dietro ai negozi del marchio “Bagagli” ci fosse la mafia. La vicinanza tra Salvatore Milano e Filippo Giardina, invece, era stata scoperta leggendo alcuni pizzini sequestrati a Salvatore e Sandro Lo Piccolo nel 2007, quando i due furono arrestati.
Nel corso dell’attività investigativa la Dia ha evidenziato la differenza tra il valore dei redditi dichiarati dagli indagati e il loro effettivo patrimonio. Gli investigatori hanno anche fatto luce sull’esistenza di accordi, intrapresi dai formali intestatari di “Bagagli”, con alcuni soggetti in grado di subentrare, formalmente, nell’amministrazione, al fine di eludere eventuali provvedimenti della magistratura in materia di misure di prevenzioni patrimoniale emessi nei confronti di Salvatore Milano.
Milano, arrestato nel 2008 e condannato per mafia, si trova attualmente agli arresti domiciliari. Si indaga anche sulle sponsorizzazioni di alcuni ex calciatori rosanero che hanno prestato il loro volto alle campagne pubblicitarie di Bagagli. Tra questi Cavani, Barzagli e Zaccardo. I tre sono totalmente estranei ai fatti, mentre al vaglio degli inquirenti ci sarebbero delle intercettazioni tra Salvatore Milano e alcuni ex dirigenti del Palermo .