PALERMO, 14 MAGGIO 2013 – Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto l’istanza di sospensione dell’esecuzione della pena, per motivi di salute, per il boss Bernardo Provenzano. “La vicinanza con l’ospedale di Parma – secondo i giudici – consente ricoveri anche d’urgenza. Quindi, non si comprende di quali cure possa beneficiare all’esterno che non gli vengano assicurate in ambiente carcerario”.
A presentare l’istanza, che è stata rigettata, erano stati i legali del boss Franco Marasà e Rosalba Di Gregorio.
“La situazione sanitaria e clinica del detenuto – scrivono i giudici – non integra i presupposti di legge né per il differimento di pena obbligatorio, né di quello facoltativo“: per il collegio la sospensione della pena è ipotizzabile quando le condizioni di salute del detenuto sono tali da richiedere cure e trattamenti indispensabili non praticabili né in carcere, né in ospedali civili o altri luoghi di cura.
“Provenzano – si legge nel provvedimento – è stato ed è tuttora sottoposto a visite, accertamenti clinici e interventi chirurgici in ambiente carcerario e, se del caso, anche in luogo esterno di cura presso il locale ospedale e, quindi, in una struttura sanitaria altamente specializzata e, quando si è reso necessario anche per un tempo prolungato. Nel momento in cui le esigenze di ricovero sono venute meno, è stato dimesso”.