PALERMO, 14 MAGGIO 2013 – È in stato di fermo Amarasinghe Asha Krisanthi Perera, la donna originaria dello Sri lanka che ieri è precipitata dal terzo piano di un palazzo in via Antonio Marinuzzi a Palermo insieme alla figlia di due anni.
L’accusa per la donna, formulata dopo che i carabinieri hanno ascoltato decine di testimoni, è di tentato omicidio. Secondo i militari, la donna, in preda ad una crisi depressiva, dopo aver lanciato la figlia dal balcone, avrebbe tentato di togliersi la vita lanciandosi anche lei. L’inchiesta è coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica, Pierangelo Padova.
I carabinieri hanno ascoltato vicini e testimoni, hanno scavato nella vita della donna per cercare di capire cosa l’abbia spinta al tragico gesto. Dalle testimonianze raccolte, si è appreso che la donna, in Italia con regolare permesso di soggiorno, aveva da poco perso il lavoro di collaboratrice domestica e, non potendosi più permettere un affitto, si era dovuta trasferire a casa della sorella.
Amarasinghe Asha Krisanthi Perera non riusciva più a trovare un’occupazione e nell’ultimo periodo era sempre più assente, continuava a ripetere di voler tornare nello Sri Lanka dove vivono il marito, una figlia sedicenne e la madre.
La donna e la bambina sono salve per miracolo: la loro caduta è stata attutita da fili per stendere la biancheria degli appartamenti sottostanti, poi sono precipitate su un’auto in sosta.
La piccola è sempre ricoverata all’Ospedale dei Bambini: le sue condizioni sono stazionarie e la prognosi resta riservata. I carabinieri hanno attivato il Tribunale dei Minorenni che dovrà occuparsi della bambina.
Amarasinghe Asha Krisanthi Perera, 38 anni, è invece ricoverata al Policlinico per una frattura ed è piantonata dai carabinieri.