PALERMO, 14 MAGGIO 2013 – Rosario Torrasi, impiegato comunale dello Sportello unico Attività produttive, dovrà essere riassunto dal Comune di Palermo che lo aveva licenziato in seguito all’inchiesta che avrebbe svelato un sistema di corruzione e tangenti pagate dai commercianti per ottenere licenze ed autorizzazioni.
L’inchiesta finì con una archiviazione per tutti i 25 indagati. Nonostante l’archiviazione rimasero in vigore i licenziamenti. Adesso il giudice d’appello del Lavoro, Matteo Frasca, ha ribaltato la sentenza di primo grado e ha imposto al Comune la riassunzione del dipendente.
Rosario Torrasi, difeso dall’avvocato Accursio Gallo, oltre al posto dovrà ottenere a titolo di risarcimento danni, un’indennità pari alla retribuzione globale mensilmente maturata e maturanda, dalla data del licenziamento a quella della effettiva reintegrazione, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi.
Il giudice ha condannato l’amministrazione comunale al versamento, in favore del ricorrente, dei contributi assistenziali e previdenziali dalla data del licenziamento a quella della effettiva reintegra nel posto di lavoro.