PALERMO, 14 MAGGIO 2013 – Il presidente della Regione Rosario Crocetta difende strenuamente la “sua” Finanziaria, che definisce “la migliore degli ultimi vent’anni”, una manovra che “ha salvato la Sicilia dal default”, grazie all’attenzione per tre temi fondamentali: fondi europei e piccole imprese, infrastrutture, risanamento del bilancio.
Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti con l’assessore per l’Economia, Luca Bianchi; per il Lavoro, Ester Bonafede, e per gli Enti locali, Patrizia Valenti, ha affermato “che un lavoro migliore non poteva essere fatto”.
“Cosa avrebbero fatto gli altri? – ha ribadito Crocetta -. Avrebbero licenziato i lavoratori della formazione, i precari o i forestali? Non mi si dica che mantenere il lavoro non è creare sviluppo, basti vedere che ormai chiudono anche i supermercati, perché senza lavoro non ci sono neanche i soldi per fare la spesa”.
E il governatore ha smentito anche l’esistenza di tensioni con il Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, che del testo della legge ha impugnato ben 21 articoli.
“Non c’è stata alcuna frizione, forse si sarebbe potuto impugnare qualcosa in meno – ha aggiunto Crocetta – ma le questioni sollevate sono veritiere e ritengo che il commissario Aronica abbiamo lavorato correttamente”.
Sulla tabella H, impugnata dal Commissario dello Stato, Crocetta spiega: “Il mio partito non era tanto convinto di votarla, ma si rischiava di fare saltare l’intera manovra. Ad un certo punto – ha spiegato – era anche difficile dire no ad una tabella dove metti il contributo per la stamperia braille, per il museo di Cefalù e per la Fondazione Piccolo, anche se poi aggiungi tante altre schifezze. Ero certo che Aronica l’avrebbe cestinata. Ma sono anche certo che “Il Megafono” sarà il primo partito a votare le leggi che salveranno gli enti meritevoli”.