PALERMO, 11 MAGGIO 2013 – Crocetta come Lombardo. È questa l’opinione dell’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio, che fuga così qualsiasi dubbio sulla possibilità di una collaborazione d’Aula del suo partito, il Pdl, col Governo regionale.
“All’inizio di questa legislatura, benchè la campagna elettorale mi avesse naturalmente visto nello schieramento avversario a quello di Crocetta, avevo comunque sperato che, una volta eletto, il presidente della Regione si sarebbe impegnato per dare risposte concrete alle emergenze della Sicilia, invece, ad oggi, non solo sono rimasti disattesi gli slogan di rinnovamento che il governatore ha tanto sventolato durante la corsa alla presidenza, ma stiamo assistendo, altresì, ad una riproposizione della peggior versione dell’ultima fase dell’era Lombardo. Crocetta non governa – aggiunge Cascio – ma, piuttosto, irresponsabilmente, strumentalizza il suo ruolo per organizzare e rimpolpare un partito territoriale, Il Megafono, al fine di incassare consenso immediato che possa accreditarlo nello scenario nazionale, senza tenere nella minima considerazione che la Sicilia è una polveriera e che i siciliani vivono una drammatica realtà di crisi che, a causa della debolezza strutturale e dell’inadeguatezza di molti esponenti della sua Giunta, si è ulteriormente aggravata”.
Un attacco a 360 gradi quello del presidente della Commissione per l’Esame delle attività dell’Unione europea, Cascio, che non appare così sorprendente se si tiene conto che mancano poche settimane alle elezioni amministrative.
“Crocetta, noncurante di tutte le emergenze, continua a intessere trattative private con i singoli deputati, piuttosto che parlare coi partiti e cercare un clima di coesione utile a farci uscire da una situazione socio-economica che è diventata molto preoccupante. La sua arrogante, incoerente e inappropriata gestione – prosegue l’ex presidente dell’Ars – sta condannando al fallimento tutti i settori della pubblica amministrazione: dalla sanità alla formazione, dalla cultura allo sport, alle attività produttive, alla mancanza di spesa e di programmazione dei fondi strutturali, e, soprattutto, sta compromettendo ulteriormente la credibilità della politica, già messa a dura prova per l’esasperazione invalsa nei cittadini che, ancora una volta, vengono raggirati da questo governo di finto rinnovamento, che lascia al palo tutte le priorita’ dell’agenda politica e punta soltanto a consolidare le posizioni del suo partito”.
“Invito – conclude Cascio – il presidente Crocetta ad accantonare i suoi interessi particolaristici e a mettere in campo azioni concrete per realizzare quelli collettivi prima che la regione esploda definitivamente e a dialogare con le altre parti politiche e non coi singoli esponenti, dimostrando lo stesso buon senso che noi, all’indomani della sua vittoria, pur non avendolo scelto, abbiamo ampiamente e pubblicamente manifestato”.
Ma non si è fatta attendere la replica del movimento del governatore Rosario Crocetta, “Il Megafono”: “Sorprende – dice Giovanni Di Giacinto, capogruppo della lista Megafono-Crocetta all’Ars – che il parlamentare Francesco Cascio non si sia accorto del lavoro fin qui svolto dal presidente Rosario Crocetta che, al contrario degli interessi particolaristici di cui parla l’esponente berlusconiano, sta invece rafforzando dalle fondamenta la Sicilia. Con un bilancio che per la prima volta ha entrate certe e con le riforme già approvate, come quella sulle province, con cui si tengono i conti in ordine e si risparmia. Sembra, invece, che Cascio parli così perchè gli manca quella posizione di potere nella quale si è trovato a lungo, essendo membro e sostenitore di governi negli ultimi 12 anni, che però ha prodotto solo danni e debiti”.