PALERMO, 9 MAGGIO 2013 – “Dobbiamo sburocratizzare il Paese per rilanciare il settore delle imprese. Gli interventi sulla tassazione sul lavoro e sul credito sono certamente importanti, ma non bastano se non cambiamo il sistema delle relazioni tra Stato ed imprese”. Questa la ricetta anticrisi della senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico.
“È infatti inaccettabile – spiega Vicari – che in Italia siano necessari in media oltre 2500 euro per avviare un’attività imprenditoriale contro una media europea che è di circa 400 euro. In una fase economica così delicata questo può rappresentare un ostacolo enorme per chi ha intenzione di avviare un’attività. Perciò dobbiamo mantenere in vita soltanto i controlli ex post, e cioè lo Stato, e quindi gli Enti Locali, devono semplicemente dare gli indirizzi circa i requisiti necessari per avviare un’attività”.
“In pratica – continua il sottosegretario – allo Stato spetterebbe il compito di verificare che siano state rispettate tutte le prescrizioni. Niente più autorizzazioni, niente pratiche per entrare nel mondo dell’imprenditoria, ma dare fiducia al cittadino che decide coraggiosamente di scommettere su se stesso. A questo dobbiamo puntare, per consentire alle nostre imprese di essere al passo con il resto del mondo”.