Finanziaria, le reazioni del mondo politico

di Redazione

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Finanziaria, le reazioni del mondo politico

| giovedì 09 Maggio 2013 - 13:18

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PALERMO, 9 MAGGIO 2013 – La bocciatura della Finanziaria da parte del Commissario dello Stato, che ha impugnato oltre venti articoli del provvedimento, è accolta favorevolmente dall’opposizione ma anche da pezzi della maggioranza. Tutti soprattutto contro la Tabella H.

“È senza dubbio esemplare l’impugnativa integrale dell’articolo 74 della legge finanziaria da parte del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica. È una scure sul clientelismo che regna, purtroppo, ancora in certi ambienti della regione. Ritengo sia davvero un giudizio preciso su come vengono scelti e ‘premiati’ gli enti della cosiddetta tabella H”. Il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, Marco Forzese, deputato regionale dei Democratici riformisti per la Sicilia va dritto al punto e bolla come clientele quei 25 milioni distribuiti a pioggia fra 135 enti.

 

La Tabella H è al centro delle critiche anche da parte della Uil Sicilia. Il sindacato “ritiene che sia venuto il momento di mettere fine a questa pratica che da troppo tempo si presta alla “non trasparenza” e al clientelismo”, dice Claudio Barone, segretario generale del sindacato. Secondo Barone, “dentro quella Tabella ci sono anche voci utili e che vanno recuperate ma il metodo non può essere quello della discrezionalità e del favoritismo”. Barone parla anche di un governo “in evidente difficoltà. Per questo riteniamo che un confronto vero con le parti sociali , sino ad ora assolutamente insufficiente, possa rafforzare il consenso sulle proposte di riforma da portare in Parlamento evitando incongruenze e assalti alla diligenza”.

 

L’impugnativa del commissario dello Stato, per la Cisl Sicilia rappresenta “un monito alla politica e anche un brusco richiamo al governo Crocetta”. “Trovano riscontro e legittimità – dice il segretario Maurizio Bernava – tutte le critiche alla Finanziaria mosse dalla Cisl e da gran parte delle forze economiche e sociali”. Per la Cisl, la decisione del commissario “segna, ci auguriamo per sempre, la fine dell’epoca dell’assoluta discrezionalità dell’uso, da parte della politica, delle risorse pubbliche come bancomat del consenso”.

 

Soddisfatto il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri: “Siamo contenti – dice – , adesso il budget della Tabella H dovrebbe essere assegnato agli assessorati che, dopo un’attenta attività ispettiva, potranno finanziare gli enti meritevoli”.

 

“Il Commissario dello Stato ha fatto giustizia di tanti soprusi contentuti nella tabella H”, si legge in una nota del gruppo parlamentare del Movimeto 5 Stelle all’Ars che definisce la tabella H un “elenco della vergogna, partorito dagli interessi di tanti padrini, più che dalle reali esigenze e dei meriti delle associazioni sovvenzionate”.

 

I grillini lancano un monito: “Non gettare via il bambino assieme all’acqua sporca: si salvino gli enti meritori che erano presenti dentro quella tabella, che svolgono vere e valide opere sociali e culturali e che potrebbero essere danneggiati dallo stop dei contributi”. Per questo è necessario “varare immediatamente una legge che stabilisca criteri rigidi ed oggettivi, per consentire a chi lo merita di continuare ad operare senza pesanti contraccolpi”.

 

Contro la Tabella H anche il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro: “Condividiamo pienamente i rilievi mossi dal Commissario dello Stato che lo hanno portato a impugnare la tabella H. I contributi erogati a pioggia, senza criteri oggettivi e trasparenti, sono un’offesa ai giovani, a chi ha perso il lavoro, a chi non lo trova, agli anziani in difficoltà, a una Sicilia che aspetta interventi per lo sviluppo”. Il leader della Cgil siciliana rileva che “le impugnative del commissario sottolineano tutti i limiti di una legge Finanziaria che abbiamo già criticato – dice -, che non è stata oggetto di adeguato confronto con le parti sociali, che non ha introdotto reali elementi di novità che potessero fare pensare all’avvio di un nuovo percorso di risanamento dei conti e di sviluppo della regione“.

 

E anche Salvino Caputo, vicepresidente della commissione Attività produttive mette all’incasso la vittoria politica: “L’impugnativa del Commissario dello Stato, che respinge ben 21 articoli del Bilancio e della Finanziaria, è la bocciatura del percorso amministrativo e di governo di Crocetta. L’approssimazione, la mancanza di strategie e la scarsa dimestichezza con le voci contabili evidenzia il fallimento di una ‘rivoluzione e di un cambiamento’ che, al di là dell’impatto mediatico, alla prova dei fatti certifica l’inadeguatezza della Giunta Crocetta”.

 

Tagliente anche il giudizio politico di Pippo Gianni, segretario del Centro democratico e deputato del gruppo misto: “L’impugnativa alla finanziaria è la più grave e pesante in 65 anni di autonomia siciliana. Non si era mai visto che nella legge finanziaria venisse impugnato il 30% degli articoli. Risulta grave anche il tono delle parole usate dal prefetto Aronica che definisce ‘oscure’ certe norme e di ‘privilegio’ -continua -. Mi pare che il presidente Crocetta e il suo governo debbano comprendere che si intacca lo stesso impianto tecnico dell’esecutivo, che viene bocciato sonoramente. È l’ora di tornare alla responsabilità politica vera”.

 

Difende l’autonomia della Regione il capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia all’Ars, Giuseppe Picciolo: “Il commissario dello Stato ha, di fatto, falcidiato la legge finanziaria. Turba una impugnativa così complessa che mina la stessa autonomia regionale”. Picciolo salva però parte dell’operato del Commissario dello Stato: “Va sottolineato, comunque, che parte degli articoli cassati riguardavano norme di privilegio che non possono essere più sostenute in un periodo come quello che attraversiamo. Non a caso noi dei Drs, ad esempio, avevamo votato contro la Tabella H che oggi viene impugnata in toto”.

 

“Sono convinta – dice Alice Anselmo, deputata dei Democratici riformisti  – che dalla famigerata Tabella H andavano e vanno scorporati tutti quei finanziamenti che discendono da leggi di settore. Mi riferisco, a titolo di esempio, agli enti musicali e alle bande che, inseriti in un apposito elenco, potrebbero accedere a finanziamenti legittimi e legittimati da criteri precisi. Tutte le altre voci di finanziamento, poi, vanno semplicemente messe a bando, in modo da garantire, anche in questo caso, che a beneficiarne siano enti e associazioni in grado di certificare pienamente la propria attività, giustificando allo stesso tempo l’aiuto concesso dall’Amministrazione”.

 

Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia parla di “auspicata e prevedibile bocciatura della Tabella H” che “deve essere un’occasione per voltare definitivamente pagina nel sostenere chi effettivamente, concretamente e seriamente, è impegnato in attività di promozione della cultura e nel sociale”.

 

“L’impugnativa del Commissario dello Stato riguarda sì molte norme della legge finanziaria ma certamente non intacca l’impianto del bilancio su cui la II commissione ha lavorato, per renderlo trasparente e con entrate certe”. Nino Dina difende il lavoro della Commissione Bilancio che presiede. “Va considerata – aggiunge – la censura del prefetto Aronica su alcune norme di entrata che avrebbero potuto caratterizzarsi su una maggiore ponderazione attesi i vincoli di coordinamento con la finanza pubblica per quanto riguarda alcune nuove tasse (ticket turistici e royalties). Trovo, invece, un ‘eccesso di zelo’ l’impugnativa dell’articolo 8 in quanto è evidente che le addizionali Irpef ed Irap non vengono toccate per i prossimi due anni, periodo nel quale si attende un giudizio positivo dello Stato sulla esecuzione del Piano di rientro sanitario”.

 

Il Pd guarda già avanti: “C’è un disegno di legge – si legge in una nota – presentato lo scorso 28 marzo dal PD che prevede di introdurre criteri oggettivi per il finanziamento degli enti e delle istituzioni che meritano il sostegno della Regione. Alla luce delle recenti decisioni del Commissario dello Stato sulla finanziaria è necessario avviare subito un confronto partendo da questo disegno di legge, per individuare gli strumenti necessari a garantire quegli enti e associazioni che, specie in ambito sociosanitario e culturale, hanno portato avanti compiti di rilievo”.

 

“La responsabilità dell’impugnativa di numerosi e importanti articoli della finanziaria regionale è dovuta al Governo della Regione”, attacca il vicepresidente dell’Ars Salvo Pogliese. “Il Commissario dello Stato – aggiunge – nella sua lunga e corposa impugnativa, evidenzia come la censura di costituzionalità di numerosi articoli sia stata dovuta all’assenza di adeguata preventiva valutazione tecnico-finanziaria sugli effetti delle disposizioni legislative approvate. È evidente, quindi, che non solo la gestione politica ma anche la gestione “tecnica” del disegno di legge, da parte del governo regionale, sia avvenuta in maniera superficiale e approssimativa”.

 

 

 

 

 

 

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