PALERMO, 9 MAGGIO 2013 – Amarezza, delusione e sconforto ma anche orgoglio. Questi i sentimenti raccolti nello spogliatoio del Palermo dopo una sconfitta che in pratica spegne ogni speranza. Nessuno crede più alla salvezza ma si guarda al futuro.
Il tecnico Giuseppe Sannino affronta taccuini e telecamere a testa alta.
“Il Palermo – dice – ha fatto una partita straordinaria, la squadra ha dato tutto quello che aveva, peccato che questo spirito sia venuto fuori troppo tardi. C’é tanta rabbia ma devo ringraziare il pubblico perché mi ha regalato una serata comunque incredibile. Palermo si è confermata una piazza speciale. Adesso abbiamo l’obbligo di onorare il campionato fino alla fine, sia a Firenze che contro il Parma”.
Fabrizio Miccoli, protagonista di un lungo pianto a fine gara, parla con un filo di voce e dà spazio soprattutto a un sentimento di gratitudine nei confronti dei tifosi.
Noi ci credevamo – sussurra – specialmente dopo le ultime cinque partite ma abbiamo trovato una squadra come l’Udinese pericolosa in contropiede che ci ha castigati. Un dolore enorme, dispiace anche per la splendida gente di Palermo che ci ha applaudito nel finale: se mi avessero detto che retrocedevo col Palermo, non ci avrei creduto. Parlerò a quattr’occhi con il presidente Zamparini, io sono pronto a restare e non ho problemi di categoria, va bene anche la serie B ma me lo deve dire il presidente cosa devo fare”.
