SIRACUSA, 8 MAGGIO 2013 – Operazione antimafia a Siracusa. Diciotto persone, considerate affiliate o fiancheggiatrici del clan Linguanti, che opera nella frazione di Cassibile, sono state arrestate all’alba dai Carabinieri.
L’operazione è stata denominata “Knock out“. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto di Catania, Amedeo Bertone.
Le indagini svolte prendono l’avvio dal rinvenimento, il 3 aprile del 2009, in contrada San Domenico di Cassibile, di un’automobile completamente bruciata all’interno della quale si trovava il cadavere carbonizzato di Salvatore Giaconia. La tipologia del delitto – il ragazzo risulterà essere ucciso a colpi d’arma da fuoco – e l’occultamento del cadavere indirizzavano da subito le indagini verso l’ambiente criminale.
la svolta decisiva alle indagini è avvenuta il 10 aprile 2009, quando Sebastiano Troia si è presentato presso la stazione dei Carabinieri, che confessava di essere tra gli esecutori materiali dell’omicidio, dichiarandosi pronto a rivelare l’identità dei mandanti e dell’altro esecutore dell’omicidio.
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La collaborazione con Sebastiano Troia ha consentito l’avvio di una complessa attività investigativa che non solo ha permesso di far luce sull’omicidio, ma ha delineato l’esistenza a Cassibile di un’associazione mafiosa facente capo al cartello Nardo-Aparo-Triglia e di un’altra organizzazione finalizzata al traffico di stupefacenti ad essa collegata.
Sono stati condannati agli arresti domiciliari, Giuseppe D’Alterio, 29 anni, Vincenzo Agricola, 26 anni, Giuseppe Olanda, 24 anni, Paolo Sciuto, 36 anni, Armando Selvaggio, 26 anni e Vincenzo Morale, 44 anni.