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Ingroia, il plenum del Csm dice no all’incarico alla Regione siciliana

ROMA, 8 MAGGIO 2013 – Dopo quello della Terza Commissione, arriva il no anche da parte del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura alla richiesta di aspettativa presentata dall’ex pm di Palermo, Antonio Ingroia.

 

La richiesta era stata avanzata dal magistrato per poter assumere l’incarico di presidente della società di Riscossione della Regione Sicilia, offerto al pm dal governatore Rosario Crocetta.

 

L’assemblea del Csm ha confermato la decisione della Terza Commissione con l’astensione del togato di Magistratura Indipendente Angelantonio Racanelli.

 

“Prendo circa 5 mila euro netti senza indennità, li prendo da un mese e mezzo, senza lavorare perchè sono in attesa di essere ricollocato”. Cosi’ Antonio Ingroia a La Zanzara su Radio 24 risponde alla decisione di palazzo dei Marescialli. “Se il Csm avesse detto sì a Crocetta – aggiunge Ingroia – avrei preso la metà dei soldi e avrei fatto risparmiare lo Stato. Io voglio lavorare, la mia situazione è simile a quella di altri magistrati”.

 

Vorrei andare alla procura nazionale antimafia – dice Ingroia – anche perchè c’è un posto
vacante. Oppure in Cassazione. Aosta non è in linea con la mia esperienza professionale. Io ho fatto sempre il pm in Sicilia e sempre di mafia mi sono occupato”. “La mafia c’è anche ad Aosta –
prosegue Ingroia – soprattutto ‘Ndrangheta, riciclaggio, ma non c’è la procura antimafia quindi poi bisogna passare tutto ad altre procure. Le indagini non le fanno loro ma Torino”.

 

“Finora le decisioni del Csm – ha concluso Ingroia – sono state punitive. Che io non sia amato è cosa risaputa anche dentro alla mia categoria, sono considerato esibizionista e in cerca di riflettori. Se confermano Aosta potrei andarmene dalla magistratura”.

Redazione

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Tags: Antonio IngroiaCsmRosario Crocetta