PALERMO, 8 MAGGIO 2013 – Palermo – Udinese sarà una partita decisiva soltanto se andrà male. Se non arriveranno i tre punti, soltanto la matematica darà ancora una flebile chance. Ma è incredibile la passione e l’entusiasmo dei tifosi del Palermo. Lo stadio sarà quasi pieno perché la gente di Palermo – improvvisamente – si è svegliata.
Troppo tardi, forse, ma è un fenomeno di cui tenere conto.
Chiamiamolo spirito di conservazione, certo è che dopo una stagione a dir poco sconcertante la squadra di Sannino (cinque partite utili consecutive prima della sconfitta con la Juve) ha riesumato la passione che sembrava sotterrata. Miccoli e Ilicic sono di nuovo eroi, perfino i Morganella e Garcia hanno riacquisito lo “status” di giocatori.
La solita storia. Fossimo retrocessi a suon di pareggi e sconfitte casalinghe, come la squadra ci ha abituato nel fatale mese di febbraio, ce ne saremmo fatta una ragione. Adesso no, quel rigore di Torino grida ancora vendetta, gli arbitri sono tornati “cornuti”, il destino è di nuovo cinico e baro, non si parla più dei demeriti tecnico tattici ma di complotti internazionali ai danni di Zamparini e soci.
Tutti insieme appassionatamente, con la testa “volutamente” ottenebrata dalla fede che fa dimenticare come siano davvero pochine le speranze di conservare la serie A, patrimonio che più si allontana e più diventa importante.
Lo splendido racconto di Marco Pomar ci consegna una romantica fotografia del calcio rosanero anni ’80 e ’90, quello che si “arrabbattava” tra serie B e C ma si entusiasmava per sogni che si trasformavano in miraggi.
Così va il calcio e in fondo è bello per questo. Il calendario non ha dato una mano al Palermo: prima la Juventus e ora la squadra più in forma del campionato e cioè l’Udinese di Francesco Guidolin che è reduce da sei vittorie consecutive, insegue l’Europa League confortata dall’inopinata sconfitta di ieri della Roma con il Chievo e ci fa ripensare a due scoppole casalinghe (0 a 5 e 0 a 7) tra le più pesanti di tutta la storia rosanero. L’Udinese non farà sconti, come non li farà la Fiorentina domenica prossima.
E il Genoa, principale competitor del Palermo, ha invece un calendario agevole, oltre che tre punti in più. Nove punti del Palermo quindi potrebbero anche non bastare, ammesso che arriveranno.
Ma non possiamo non scandalizzarci e arrabbiarci per quel Torino – Genoa di stasera che secondo tutti i bookmakers finirà X, tanto da quotarlo circa 1,80, cioè come un risultato quasi scontato (mentre di solito i pareggi “valgono” una quota di 3,2).
Questo non sarebbe il classico pareggio di comodo fra due squadre “che non vogliono farsi male” per reciproca convenienza. No, questo pareggio avrebbe un senso soltanto in presenza di una ragionevole certezza per Torino e Genoa di conquistare sei punti nelle ultime due partite contro avversari teoricamente più forti: se così sarà, diventerà ancora più difficile spiegarlo a tutti i tifosi che insieme, appassionatamente, credono in un sogno che potrebbe nuovamente trasformarsi in miraggio.