Ars, la Finanziaria è stata approvata. Inserita anche la Tabella H

di Redazione

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Ars, la Finanziaria è stata approvata. Inserita anche la Tabella H

| mercoledì 01 Maggio 2013 - 05:58

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PALERMO, 1 MAGGIO 2013 – È stata approvata all’alba di questa mattina, dopo un lungo e incandescente dibattito notturno, la legge Finanziaria. Una manovra annunciata di lacrime e sangue e modificata,  passo dopo passo, emendamento dopo emendamento, in una legge più “comprensiva”. Più simile a quelle del passato. Con la tabella H e i contributi per Pip e precari. Ma con la riforma delle auto blu e la riduzione agli stipendi dei manager.

 

“So resistere a tutto, tranne che alle tentazioni”, scriveva Oscar Wilde. E lo stesso è valso anche per i 90 parlamentari regionali che non hanno saputo resistere alla tentazione di inserire, ancora una volta, una Tabella H nella Finanziaria. Anche quest’anno, infatti, c’è un articolo nella legge Finanziaria, il 54, che contiene una lista di enti che riceveranno un contributo regionale per la loro attività, con contributi che arrivano in certi casi anche a cifre a sei zeri.

 

Questione particolarmente spinosa, essendo stata lasciata per ultima tra i nodi da sciogliere, ha impegnato l’Aula quando già era notte fonda. Si sono alzati i toni, i deputati si sono fronteggiati a suon di emendamenti, ognuno chiedendo maggiore attenzione per il proprio ente protetto. Persino il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sono crollati a un certo punto e se le sono dette di santa ragione, accusandosi a vicenda di voler prevaricare le prerogative dell’altro.

 

Ma alla fine, “gli interessi comuni” sono prevalsi e la Tabella H è stata definita e approvata. 137 enti per 25 milioni di euro a disposizione. Sospiro di sollievo anche per il Cerisdi, che dopo aver rischiato l’azzeramento del contributo regionale, si è portato a casa la somma di 400 mila euro.

 

Alle 6 del mattino, l’Ars ha approvato prima la Finanziaria, con 56 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto; e poi il Bilancio regionale, con 59 voti favorevoli, 13 contrari e due astenuti. Maggioranze veramente “tripartisan”. Ha retto, seppur tra alti e bassi, la maggioranza di centrosinistra che sostiene Crocetta; è rimasto aperto, grazie anche a una precisa politica del compromesso il dialogo con il Pdl; e ha funzionato, per il Movimento 5 Stelle, il modello adottato sino a oggi, ovvero quello di votare esclusivamente i provvedimenti ritenuti vicini al proprio programma.

 

I “grillini” hanno portato a casa, per esempio, due obiettivi importanti: la riforma delle auto blu, che da oggi potranno essere utilizzate soltanto dal presidente dell’Ars, della Regione e dagli assessori, lasciando tutti gli altri alla formula del car sharing; e l’istituzione del Fondo per il microcreditoalle imprese, finanziato anche con i soldi che ogni mese i quindici restituiscono alle casse regionali detraendoli dalle loro indennità.

 

Sul fronte del taglio dei costi, la Finanziaria contiene anche un articolo che riduce del 10 per cento gli stipendi dei manager della sanità, e del 20 per cento il salario accessorio dei dirigenti della Regione (anche se i confini di questa misura non sono ancora ben delineati).

 

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Tra i provvedimenti più discussi, il salvataggio del 3100 lavoratori ex Pip, che – dopo manifestazioni di piazza che sono sfociate anche in scontri molto violenti con le forze dell’Ordine – hanno ottenuto il riconoscimento di un contributo di 833 euro, pagato grazie a una convenzione con l’Inps (più assegni familiari), e l’articolo per il recupero delle somme dai laboratori di analisi, che dovranno restituire i circa 140 milioni di euro in più che la Regione ha pagato in base a un tariffario che non poteva più essere utilizzato. 

 

Molti gli articoli stralciati, che verranno affrontati in momenti diversi e con formule differenti, come per esempio l’intero capitolo Formazione professionale, finanziato da fondi europei. Il governatore Crocetta ha, infatti, preferito sottrarre i provvedimenti alle attenzioni dei 90 parlamentari.

 

E l’impressione che abbiamo avuto è che se avesse potuto, se fosse stato nelle condizioni, il presidente della Regione non avrebbe fatto decidere proprio niente al Parlamento. In tutte queste ore, infatti, si è visto un Crocetta stanco, esasperato, con le rughe e lo sguardo spazientito.  

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