PALERMO, 29 APRILE 2013 – Leggi l’incipit del libro “La bella estate” di Cesare Pavese e prova a immaginarne una continuazione in 15 righe. Era questo l’esercizio proposto per il concorso indetto dalla Fondazione Cesare Pavese di Torino, in collaborazione con il blog letterario “Tutta colpa della maestra”, vinto dalla palermitana Clotilde Alizzi.
“Ogni personaggio tracciato da Cesare Pavese – scrive Pierluigi Vaccaneo, presidente della Fondazione Cesare Pavese, nelle motivazioni per l’assegnazione del premio – è in continua tensione verso una stagione della vita in cui scoprire il reale significa guardare se stessi per costruirsi e crescere. Il brano di Clotilde è in linea con tematiche e personaggi pavesiani, in continua ricerca e lotta, dentro una realtà annoiata e distratta”.
Clotilde Alizzi, medico all’ospedale Civico di Palermo, scrive per passione ed è tra le autrici principali del blog “Tutta colpa della maestra”, fondato da un gruppo di scrittori ed editori di Porticello, frazione di Santa Flavia, comune in provincia di Palermo.
Ha immaginato che le ragazze de “La bella estate” di Pavese fossero “lucciole”, “belle, luminose, piccole e notturne”.
“Le lucciole sciamano nella notte e spariscono – scrive Alizzi – inghiottite dall’urgenza di non esserci, di altrove da raggiungere. Le urla si sovrappongono, le sirene urlano, il brusio improvviso come silenzio, la vita procede piena di stanchezza e consapevolezza, stropicciata e disfatta”.
Quindici righe che conciliano il testo di Pavese con la poesia che molto spesso si cela della cronaca nera.
“Lo sguardo ormai eterno della lucciola di Clotilde Alizzi – continua Vaccaneo, nella motivazione – fissa “fughe, sogni, ideali, divinità”: una fanciullezza, necessaria e inevitabile, da cui partire e a cui tornare per ritrovare la propria identità”.
Clotilde Alizzi ha vinto il volume “Tutti i romanzi”, nella prestigiosa edizione della Biblioteca della Pléiade, (Einaudi 2002).
Secondo e terzo premio sono stati assegnati ad Andrea Roma e Cinzia Giuntoli.