PALERMO, 29 APRILE 2013 – Giuseppe Giangrande potrebbe non muovere più né le braccia né le gambe. È questo quello che temono i medici del Policlinico Umberto I di Roma che l’hanno in cura.
Il carabiniere originario di Monreale, colpito ieri al collo nel corso della sparatoria che si è verificata davanti palazzo Chigi, ha, infatti, un grave danno midollare a tutti e quattro gli arti che nemmeno l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto ieri probabilmente è riuscito a risolvere.
Secondo l’ultimo bollettino medico, il paziente è apparso “risvegliabile, vigile, lucido e in grado di respirare autonomamente per un breve periodo“, ma la gravità del danno alla colonna vertebrale continua a preoccupare i medici, che non hanno, infatti, ancora sciolto la prognosi.
Quando i medici hanno ridotto la sedazione, Giangrande, ha aperto gli occhi e ha riconosciuto la figlia. Ha provato a parlarle, ma lo sforzo era troppo grande. Così i medici dell’Umberto I lo hanno “nuovamente posto sotto sedazione e supporto ventilatorio”.
Domani mattina il prossimo bollettino medico, che potrà accendere o spegnere definitivamente le speranze della figlia e dei due fratelli, che non si sono mai allontanati dal suo capezzale.