PALERMO, 28 APRILE 2013 – “Mai più finanziarie nottetempo”. Lo aveva promesso Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars, nel suo discorso d’insediamento. E invece, l’Assemblea regionale siciliana, dovrà approvare il Bilancio e la Finanziaria in circa 36 ore. Uno sprint finale che non risparmierà certamente le ore notturne.
A discolpa di Ardizzone si può dire che il Governo Crocetta non soltanto ha tardato a consegnare i documenti economici a Palazzo dei Normanni, rinviando di giorno in giorno, di ora in ora, ma ha anche impegnato a lungo la commissione Bilancio dell’Ars per l’analisi degli emendamenti e del maxiemendamento.
Troppi i temi che il governatore Rosario Crocetta voleva blindare, dalla Formazione professionale, ai ticket sanitari sui ricoveri, alla gestione degli ex Pip.
Così, la Formazione è stata stralciata e sarà approvata per vie amministrative; i ticket sono stati negoziati e saranno ripresentati e si attende ancora di conoscerne il destino; gli ex Pip, in particolare quelli della Social Trinacria onlus, che sono stati protagonisti di scontri a fuoco con i carabinieri in piazza del Parlamento, hanno visto chiudersi la porta in faccia.
“Non ci chiedano di fare quello che non possiamo – ha detto Crocetta nel corso della discussione generale – e peggio per quei deputati che hanno fatto promesse che ora non possono mantenere”.
Una dichiarazione che ha fatto infuriare il deputato del Pd, Fabrizio Ferrandelli. “Questo non è il centro sinistra che voglio”, ha detto.
Ma la maggioranza si è stretta intorno al presidente della Regione. Forte anche del ritrovato accordo con il Movimento 5 Stelle e del dialogo aperto con il Pdl. “Una finanziaria tripartisan“, ha scherzato il governatore.
Ma la prova del 9 sarà la famosa lista di enti da finanziare. Una simil tabella H, che dovrà essere discussa direttamente in Aula. Chissà se 36 ore basteranno…