MESSINA, 26 APRILE 2013 – La Guardia di Finanza di Messina ha sequestrato beni immobili per oltre 1.2 milioni di euro riconducibili all’imprenditore nel settore dell’abbigliamento, Sandro Pesce, a garanzia di imposte evase per oltre 3.5 milioni di euro.
Il provvedimento arriva a conclusione di una complessa indagine avviata dalle Fiamme gialle messinesi già dalla fine del 2010, che ha visto coinvolte sette persone, tra cui un notaio milanese, indagate per bancarotta fraudolenta, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Lo stesso Pesce era stato tratto in arresto nel luglio 2011 per bancarotta fraudolenta.
Il sequestro ha interessato due magazzini commerciali, con sede a Messina, intestati a una società riconducibile all’indagato. Nel corso delle indagini è stata accertata un’evasione perpetrata dalle società riconducibili all’imprenditore negli anni dal 2008 al 2011, attuata attraverso la fittizia sopravvalutazione delle rimanenze di fine anno, volta a consentire l’occultamento delle vendite effettuate. In questo modo, secondo gli investigatori, le società avrebbero nascosto all’erario ricavi per oltre 13 milioni di euro ed evitato di versare Iva per oltre 3,5 milioni di euro. I profitti sarebbero poi stati investiti in beni immobili, tra cui i due sequestrati.