PALERMO, 24 APRILE 2013 – In merito alla notizia di un’operazione della Guardia di Finanza di Agrigento del 22 aprile scorso, che ha avuto come conclusione delle indagini il sequestro di beni per il valore di circa 30 milioni di euro di proprietà degli eredi di Calogero Russello, pubblichiamo una nota perbvenutaci dall’avvocato Giovanni Castonovo, legale degli eredi.
“Con riferimento ad alcuni articoli giornalistici comparsi nei giorni scorsi in ordine al sequestro di una serie di beni di proprietà degli eredi di Calogero Russello, su espresso incarico ricevuto dagli stessi, mi corre l’obbligo di precisare alcune notizie riportate che, documenti alla mano, appaiono destituite di ogni fondamento.
In primis va evidenziato che il sig. Calogero Russello è deceduto da soggetto assolutamente incensurato (ad eccezione di un decreto penale di condanna per un reato in seguito depenalizzato e l’ipotesi di corruzione semplice nell’ambito della vicenda Ecoter, vicenda per la quale il Russello ha beneficiato dell’indulto). Ed invero, il sig. Russello, imputato nell’ambito dell’inchiesta Appalti Liberi, per alcune ipotesi di turbata libertà aggravata dal metodo mafioso, è stato assolto dal Gup presso il Tribunale di Palermo da tutte le ipotesi allo stesso ascritte con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Nell’ambito del processo “Alta Mafia”, invece,dopo aver subito in primo grado ad anni 6 di reclusione, veniva assolto dalla prima sezione della Corte di Appello di Palermo dal reato previsto e punito dall’art. 416 bis c.p., con esclusione dell’aggravante di cui all’art.7 L.152/91. La Corte di Cassazione poi, accogliendo il ricorso del Pg, annullava con rinvio la sentenza ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo.
E nel corso del conseguenziale procedimento il Russello, a causa di una lunga malattia, decedeva; sicché, essendo emessa sentenza di non doversi procedere per morte del reo (identica pronuncia è stata emessa nell’ambito del processo Iram per ipotesi di corruzione nei confronti di alcuni impiegati presso la Suprema Corte). Dunque nessuna condanna definitiva è stata mai nei confronti di Calogero Russello.
Infine è bene ricordare che in precedenza il Tribunale di Agrigento, chiamato a pronunciarsi nei riguardi di una proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale avente ad oggetto i medesimi beni oggi interessati da sequestro, ha emesso decreto di non luogo a provvedere, stante la legittimità delle modalità di acquisto dei beni immobili di proprietà dell’imprenditore agrigentino e la compatibilità con i redditi dello stesso.
Così come la Corte d’Appello di Palermo ,in riforma della decisione emessa dal Tribunale di Agrigento,ha emesso decreto di non luogo a provvedere in ordine all’applicazione della misura di prevenzione personale nei riguardi del Russello per carenza del requisito della pericolosità sociale. Tanto si doveva per completezza di informazione e soprattutto per dovere professionale”.
Avvocato Giovanni Castronovo