Monreale, operazione “Urban Justice”: 11 arresti per spaccio di droga

di Redazione

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Monreale, operazione “Urban Justice”: 11 arresti per spaccio di droga

| martedì 23 Aprile 2013 - 05:40

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MONREALE (PA), 23 APRILE 213 – Operazione antidroga dei Carabinieri di Monreale. I militari hanno eseguito 11 arresti nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti al centro del traffico di stupefacenti all’ombra del duomo medioevale.

L’operazione, denominata “Urban Justice“, scaturisce da un’intensa attività investigativa avviata nel dicembre del 2010. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Palermo. Gli indagati facevano parte di due distinti gruppi che gestivano il traffico di stupefacenti rifornendosi in città. Sei persone sono finite in carcere, 5 agli arresti domiciliari.

 

Secondo gli inquirenti, il primo gruppo, con a capo Claudio Alongi e Piero Cassarà (nella foto rispettivamente il primo e il secondo da sinistra), era dedito allo spaccio di cocaina. I due avevano l’ambizione di conquistare la piazza di spaccio di Monreale per poi spingersi fino a Palermo. Si affidavano a collaboratori affidabili e sperimentati e quelli ritenuti non idonei venivano “licenziati” dai due. Tra i collaboratori fissi del gruppo, i cugini Davide e Claudio Adiminio, Carlo Cassarà (padre di Piero) e Maria Leto, detta Sofia, che organizzava lo spaccio nella sua abitazione.

I luoghi preferiti per lo spaccio erano i vicoli della Bavera e la piazza Inghilleri. Alongi e Cassarà erano in grado di soddisfare immediatamente le esigenze dell’acquirente, a qualsiasi ora, giorno o notte che fosse. Dalle indagini è emerso anche che i due avrebbero preteso, anche ricorrendo alle  intimidazioni, il saldo degli acquisti effettuati. In alcuni casi avrebbero risarcito gli acquirenti se il prodotto non risultava “all’altezza” di quello richiesto dai clienti fidelizzati. 

 

Il secondo gruppo, secondo quanto emerso, ruoterebbe intorno a una delle giovani figure della criminalità monrealese, il sorvegliato speciale Giovanni Pupella, 23 anni (nella foto il terzo da sinistra), ed era più orientato allo spaccio di hashish. Pupella non si occupava direttamente dello spaccio, anche perché, sottoposto a sorveglianza speciale. Pupella avrebbe quindi coordinato l’azione dei suoi pusher: il cugino omonimo Giovanni Pupella, 21 anni, incaricato di ricevere e controllare la merce dal fornitore palermitano Mauro Picarella e dal monrealese Cristian Madonia, recentemente tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso e figlio di Vincenzo, individuato come probabile capofamiglia di Monreale.

Nel gruppo anche Giuseppe la Corte, incaricato del taglio e del confezionamento, e Daniele Massaro, che si occupava della cessione ai clienti. 

 

Nelle indagini coinvolti molti minorenni, spesso come assuntori abituali di sostanze stupefacenti ma anche rivenditori di parte delle droghe all’interno degli istituti scolastici. 

 

Le indagini dei Carabinieri sono andate avanti con appostamenti e intercettazioni telefoniche. I militari si sono confusi anche in mezzo ai turisti in visita al duomo per poter osservare i movimenti degli spacciatori.

 

All’operazione hanno partecipato 70 carabinieri della compagnia di Monreale supportati da due unità cinofile e un elicottero del 9° elinucleo di Palermo Boccadifalco.

 

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