PALERMO, 22 APRILE 2013 – Il tribunale di Palermo ha dichiarato il fallimento dell’Amia, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo.
Una conferma arriva anche dalla stessa azienda, il provvedimento riguarda anche la controllata Amia Essemme. I giudici hanno nominato quattro curatori fallimentari.
Il Tribunale ha autorizzato le due società a continuare ad operare in regime di esercizio provvisorio fino al 15 giugno prossimo. Ciò consentirà all’Amia di continuare il servizio di raccolta dei rifiuti. Il Tribunale haanche precisato che il termine del 15 giugno potrà subire ulteriori proroghe.
I curatori fallimentari dal Tribunale sono Paolo Bastia, di Bologna, Andrea Gemma, di Roma, Mario Serio, di Palermo, che si occuperanno di Amia, e Francesco Macario, di Roma, che gestirà Amia Essemme.
A quanto si apprende il provvedimento del Tribunale era già pronto venerdì scorso ma si è preferito attendere per evitare ripercussioni sul piano di pulizia straordinaria programmato durante il week-end.
Amia ed Amiaessemme contano in totale 2252 dipendenti mentre il buco in bilancio ammonterebbe a 125 milioni di euro anche se fonti sindacali parlano di cifre più alte. Al momento i dipendenti sono in stato di agitazione e non assicurano lo straordinario oltre a svolgere assemblee a fine turno.
Malgrado i piani di raccolta straordinari la città è nella morsa dell’immondizia e degli incendi ai cassonetti. Il Sindaco Leoluca Orlando aveva chiesto al Prefetto la requisizione dei mezzi dell’azienda per garantire il servizio in gestione d’uso. Ma il regime di proroga concesso dal Tribunale fino al 15 giugno apre a soluzioni alternative. Intanto, oggi stesso, l’azienda ha assicurato che saranno garantiti stipendi e servizi.