PALERMO, 22 APRILE 2013 – Alla fine il segreto è stato svelato. Ed è stato proprio il governatore siciliano Crocetta a spiegare di cosa ridevano, così sinceramente, con l’ex premier Silvio Berlusconi. Come avevano svelato alcuni, oggetto del sagace umorismo il “modello Sicilia” con i grillini.
“Mi ha fatto una battuta simpatica. Mi ha detto: ‘Presidente, mi fa troppi guai in Sicilia con questo modello Sicilia’. E io ho risposto: ‘Ma se i tuoi non votano mai a favore delle mie leggi… almeno hanno votato a favore della doppia preferenza di genere’ e lui ha replicato: ‘Bene, ogni tanto ne azzeccano una’. Perché non avrei dovuto sorridere?”.
Uno scambio di battute facilmente prevedibile, conoscendo lo spirito goliardico di entrambi. Soltanto che nella crisi che sta coinvolgendo il Partito democratico, altrettanto facile è stato immaginare che Crocetta stesse cercando sponde per la sua maggioranza in Ars.
“Il Pd? Non sono certo io a volerne la scissione. C’è gente – ha detto Rosario Crocetta – che ancora lo sostiene e per questo esiste. Sono del parere che le dimissioni di Bersani siano da respingere. Bisogna prima organizzare un congresso in cui si possa fare il punto della situazione. È stato un errore confondere l’elezione del Capo dello Stato con primarie di partito. E il partito avrà un banco di prova importante, la formazione di un governo credibile”.
