PALERMO, 21 APRILE 2013 – Sabato sera, amici, divertimento. Magari qualche bicchiere di troppo. Si torna a casa, le strade sono vuote nella periferia della città. Perde il controllo dell’auto che, distrutta, rimane al centro della strada. Il giovane guidatore è illeso, torna a casa a piedi e racconta al padre che gli hanno rubato l’auto. Ma i poliziotti lo smascherano.
È la scorsa notte a Palermo, in via dell’orsa minore, nel quartiere Bonagia.
Un giovane, 23 anni, stava tornando a casa con la propria auto quando una manovra sbagliata lo ha fatto scontrare prima con il marciapiede e poi con un lampione dell’illuminazione pubblica. La macchina si è ribaltata e dopo qualche capriola è tornata sulle quattro ruote. Il guidatore, rimasto fortunatamente illeso, è uscito dall’abitacolo e confuso è tornato a casa a piedi.
Troppo preoccupato per i rimproveri del padre, ha raccontato che gli avevano rubato la macchina, imputando dunque ai fantomatici ladri l’incidente.
Ma gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti a seguito della denuncia di furto fatta dal padre del giovane, quando hanno ritrovato l’auto, incidentata, non ci hanno messo molto a smascherare il figlio furbo e spaventato.
Tanti i segni che hanno permesso di capire che la storia del furto era una bugia: intanto l’assenza di segni di effrazione, e poi il fatto che l’auto era stata lasciata con le sicure chiuse e il blocca sterzo inserito. Elementi anomali nelle normali dinamiche dei furti d’auto.
Interrogato il giovane, questi ha tentato di arrampicarsi sugli specchi, ma poi non ha retto alla tensione e ha confessato tutto.
La polizia lo ha dunque denunciato a piede libero per simulazione di reato.
Chissà adesso i rimproveri del padre…