A Bagheria gli studenti in marcia per ricordare don Pino Puglisi

di Redazione

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A Bagheria gli studenti in marcia per ricordare don Pino Puglisi

| venerdì 19 Aprile 2013 - 12:38

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BAGHERIA (PA), 19 APRILE 2013 – Si è conclusa oggi la settimana di manifestazioni in memoria di don Pino Puglisi con “In marcia con 3 P” organizzata dalla scuola Puglisi di Bagheria.

Al corteo hanno partecipato le scuole e gli istituti superiori della città e si sono accodati tantissimi cittadini. Il Preside della scuola Puglisi, Sergio Picciurro, soddisfatto per l’ottima riuscita della manifestazione, ha ringraziato “tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di queste magnifiche giornate per ricordare don Pino Puglisi con tanta gioia e serenità”, e ha ricordato una frase che don Puglisi usava spesso: “…con quasi niente abbiamo realizzato quasi tutto…”.

Il corteo, che ha percorso le strade di Bagheria fino a Palazzo Butera, ha visto la partecipazione del giudice del Tribunale di Palermo, Michele Ruvolo; del coordinatore della fondazione Rocco Chinnici, Giovanni Chinnici; di padre Francesco Michele Stabile; di Ivana Mannone, presidente del Centro accoglienza Padre Nostro, fondato da padre Puglisi; dell’Ispettore della Polizia di Stato di Bagheria, Domenico Barone; del sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo e dell’assessore Massimo Mineo.

 

Padre Francesco Stabile, particolarmente soddisfatto e commosso per la manifestazione, ha ricordato padre Puglisi, “uomo di grande carisma e una importante figura che credeva molto nei giovani”.

Il sindaco Lo Meo ha ringraziato tutti per la numerosa partecipazione definendo “la manifestazione di oggi una bella giornata di festa”. “La mafia va combattuta su vari fronti ma soprattutto con la cultura” ha aggiunto l’ispettore Barone.

Giovanni Chinnici ha invitato tutti e soprattutto i ragazzi presenti a “tenere pulita la nostra terra come se fosse la casa di ognuno di noi”. Un consiglio ai ragazzi è arrivato dal giudice Ruvolo: continuare a studiare “perché come diceva Padre Puglisi ai ragazzi di Brancaccio, con la cultura e con lo studio si può contrastare la mafia”.

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