PALERMO, 18 APRILE – Il governo perde, ancora una volta, la battaglia sui ticket sanitari. La commissione Sanità all’Ars ha infatti approvato un emendamento, firmato da Gino Ioppolo (Lista Musumeci) che di fatto cassa la norma prevista in Finanziaria. Una bocciatura in piena regola, alla quale hanno contribuito anche pezzi della maggioranza. Un campanello d’allarme per il governo.
La norma prevista dalla manovra del governo Crocetta prevedeva l’introduzione di un ticket sui ricoveri ospedalieri per i redditi familiari più alti. L’emendamento soppressivo taglia dal bilancio regionale un milione e mezzo già quest’anno, tanto infatti prevedeva di incassare il governo.
“In assenza di qualunque politica di economia della spesa sanitaria – sottolinea Ioppolo – era davvero assurdo pretendere di imporre nuovi balzelli che avrebbero colpito i ricoveri sanitari, che oramai sono ridotti prevalentemente alle sole malattie gravi”.
Già un mese fa la proposta era arrivata in commissione e anche in quel caso era stata bocciata.
L’emendamento è stato approvato a larga maggioranza, compresi alcuni deputati del Pd. “Abbiamo impedito che si mettessero ancora una volta le mani nelle tasche dei siciliani – dice Mario Alloro, deputato del Partito democratico – , che già oggi pagano un prezzo troppo alto per servizi che spesso neanche riescono ad ottenere. Prima di parlare di nuovi dobbiamo mettere a regime la sanità siciliana e proporre un’offerta di qualità”. Gli fa eco il collega di partito Giuseppe Laccoto: “Già in occasione della ‘prima stesura’ della Finanziaria avevo presentato un emendamento per bocciare il ticket sui ricoveri ospedalieri: oggi la commissione ha votato in questo modo, sono soddisfatto”.
Di diverso parere il presidente della commissione, Pippo Di Giacomo, anche lui esponente del Pd. “Prendo atto della volontà della commissione, che va rispettata. Personalmente non ero contrario a questa misura: in un momento come quello che stiamo attraversando, secondo me sarebbe stato giusto chiedere un piccolo contributo a chi ha redditi superiori a 100 mila euro. Ma l’orientamento è stato un altro, ne prendiamo atto”.
“È una misura iniqua sulla quale Rosario Crocetta non trova l’adesione di alcuno”, aggiunge Totò Cascio del Cantiere popolare.