PALERMO, 17 APRILE 2013 – È una nebbia densa, insolita, stupefacente, quella che da ieri pomeriggio è calata su Palermo. Non su Milano, o sulla pianura Padana, ma a Palermo, in Sicilia. Un fenomeno raro, a tratti affascinante, che però sta creando gravi disagi al traffico aereo.
Anche questa mattina, infatti, alcuni voli diretti all’aeroporto di Punta Raisi, “Falcone-Borsellino”, sono stati dirottati verso gli altri scali dell’isola.
Per il responsabile della stazione meteo di Sigonella, Franco Colombo, si tratta di un fenomeno raro a Palermo ma più frequente a Catania e Trapani. “La foschia si crea per la differente temperatura che c’é tra il mare e l’atmosfera – spiega il meteorologo – In questo periodo è di 17 gradi nello specchio d’acqua e 26 gradi all’esterno. Questo contrasto produce un banco di umidità nella fascia costiera”.
Questa mattina, infatti, anche il porto di Palermo era avvolto in una coltre di umidità, che per effetto ha quello di mantenere le temperature basse, almeno quando cala il sole, creando quell’escursione termica tipica della primavera.
Al momento, viene spiegato dalla Gesap, la società che gestisce lo scalo palermitano, la visibilità a Punta Raisi si attesta intorno ai 350 metri: il che significa che l’aeroporto é “operativo”, nel senso che gli aerei che erano sul piazzale sono regolarmente decollati, ma sugli atterraggi decide di volta in volta la torre di controllo. Dopo lo spostamento a Trapani del volo Easyjet da Milano Malpensa e di quello proveniente da Londra, che sono stati dirottati a Trapani, sono stati costretti a cambiare rotta anche i voli Air Berlin delle 10,10 proveniente da Amburgo, il Meridiana delle 11,15 proveniente da Verona e l’Alitalia delle 11,30 proveniente da Roma Fiumicino, tutti e tre dirottati su Catania.
È atterrato a Palermo, invece, con due ore di ritardo, il volo Alitalia proveniente da Napoli.
Inferociti i passeggeri in attesa e i familiari giunti al “Falcone-Borsellino” per accogliere i loro cari in arrivo.
Una situazione insomma che i palermitani non sanno bene come affrontare, non essendo abituati a dover contrastare la nebbia. Decine, tra l’altro, le chiamate ai vigili del fuoco da parte di residenti che hanno scambiato la foschia con il fumo causato da un incendio.