PALERMO, 17 APRILE 2013 – Apprezzamenti per l’operazione della Dia di questa mattina a Palermo, che ha colpito il clan Acquasanta-Arenella, capace di infiltrarsi nel settore della cantieristica navale, sono arrivati dal procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, e dal direttore nazionale della Direzione investigativa antimafia, Arturo De Felice.
“Ringrazio la Dia – ha detto Messineo – perché conferma di essere un reparto d’eccellenza nel contrasto economico alla mafia, che agisce anche all’interno di contesti legali, e l’operazione di oggi è emblematica in questo senso, perché riguarda la cantieristica navale dove si adopera il metodo dell’intestazione fittizia di beni. Ed è coinvolta anche la città di La Spezia, confermando che la mafia agisce non solo in Sicilia ma anche in altri territori”.
“Sono legittimamente orgoglioso – ha detto De Felice, a capo della Dia nazionale – di poter essere a Palermo per complimentarmi direttamente con il personale, ma soprattutto per rassicurare l’opinione pubblica che la nostra attività di contrasto all’attività mafiosa sarà incessante. Come è ben noto – ha aggiunto – una delle mission della Direzione Antimafia è quella dell’aggressione dei patrimoni che abbiano sospetti di provenienza illecita. Mi sembra che le concrete dimostrazioni date negli ultimi mesi in Sicilia in particolare, ma anche su tutto il territorio nazionale, confermano la bontà della nostra attività e soprattutto mi sia consentito di far rilevare ancora una volta la professionalità, e la grande sinergia con la Procura”.
E il procuratore capo di Palermo ha concluso: “In Sicilia la pressione investigativa per una serie di ragioni storiche oggettive è estremamente forte, il mafioso in altre realtà si mimetizza con più facilità attraverso prestanome di comodo e può sperare – ha concluso – di rimanere nascosto, occulto, rispetto all’azione investigativa. Per questo la mafia cercherà sempre più di svilupparsi in altri contesti economici”.