I 1007 uomini che faranno l’impresa. Si vota il Presidente della Repubblica

di Redazione

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I 1007 uomini che faranno l’impresa. Si vota il Presidente della Repubblica

| mercoledì 17 Aprile 2013 - 17:15

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PALERMO, 18 APRILE 2013 – È iniziata alle 10 a Montecitorio la prima seduta per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. A presiedere i lavori il presidente della Camera, Laura Boldrini con accanto il presidente del Senato, Piero Grasso.

 

1007 persone (630 deputati, 315 senatori, 4 senatori a vita e 58 delegati delle Regioni) che hanno il compito di eleggere il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana, il successore di Giorgio Napolitano. Nelle prime tre votazioni sarà necessaria la maggioranza dei 2/3 dell’assemblea, dunque 672 voti. Dal quarto scrutinio basteranno i 504 voti della maggioranza semplice.

 

Per la nostra Costituzione può essere eletto qualunque cittadino italiano che abbia compiuto i 50 anni e goda dei diritti civili e politici. Il presidente rimane in carica sette anni.

Su chi sarà il prossimo inquilino del Colle si discute da mesi e soprattutto durante quest’ultima infuocata settimana. Storia insegna che spesso i nomi più sicuri sono i primi ad essere bruciati e questa volta il clima si potrebbe definire inedito. Stallo nella formazione del nuovo Governo, trattative legate a doppio filo con il nome del nuovo presidente della Repubblica che fra i primi compiti potrebbe avere proprio quello di indicare un premier incaricato o di sciogliere le camere appena insediate per indire nuove elezioni. Per questo il toto-nomi è lungo come un elenco telefonico.

Nelle ultime ore il candidato ufficiale di Pd, Pdl e Scelta Civica è Franco Marini. preferito dal Pdl a Massimo D’Alema, Giuliano Amato e al tentativo del leader del Pd Pier Luigi Bersani che aveva buttato sul tavolo la carta a sorpresa del siciliano Sergio Mattarella. Ma Matteo Renzi ha chiaramente detto che non lo voterà. Beppe Grillo, dopo i garbati rifiuti di Gino Strada e Milena Gabanelli incassa il sì di Stefano Rodotà che diventa il candidato ufficiale dei Cinque Stelle.

Elencare tutti i retroscena di questa elezione richiederebbe pagine e pagine: dallo scontro tra Renzi e Bersani, al futuro di Berlusconi fino al ruolo del Movimento di Beppe Grillo. Ma ciò che appare certa è la possibilità del nome a sorpresa, quello che possa superare i veti incrociati, o che serva a riavvicinare le due anime del Pd. Oppure che tolga Bersani dall’abbraccio del Cavaliere e convinca Grillo. E anche i grillini continuano ad essere tentati dal presentare una proposta che sarebbe imbarazzante rifiutare per gli altri partiti.

 

Il nome più citato fra questi è Emma Bonino e avere per la prima volta un presidente donna tenta molti, quantomeno per dare un segnale di novità. Ma siamo solo all’inizio di giornate che tengono col fiato sospeso non solo gli italiani.

 

L’Europa e il mondo intero osservano con attenzione e con un occhio ai mercati. E anche loro, l’ormai quotidiana ingombrante presenza che risponde alla scelte politiche a colpi di spread, attende.

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